Intesa Fassino-Tremonti su Super Consob

Intorno al tavolo il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il segretario dei Ds Piero Fassino, esponenti di maggioranza e opposizione e anche il pm di Milano Francesco Greco. Obiettivo: la ricerca di un'intesa bipartisan sulla riforma delle Authority proprio alla vigilia dell'avvio dell'indagine parlamentare che vedrà domani l'intervento di Tremonti (nella foto con il Governatore Fazio). L'incontro avrebbe registrato una convergenza. E questo anche nella decisione di lasciare al Parlamento la soluzione dei nodi più delicati. Il pranzo, durato ben sei ore, si è svolto a porte chiuse. Il ministro Tremonti avrebbe sgombrato il campo dall'ipotesi di una super-authority creata dalla fusione tra Banca d'Italia e Consob. Il ministro avrebbe parlato di authority per la tutela del risparmiatore suddivise per funzioni: quella per la stabilità del sistema bancario, affidata alla Banca d'Italia che verrebbe leggermente depotenziata; quella per la concorrenza, di una Antitrust dalle funzioni accresciute; e infine quella per la trasparenza dei mercati, che spetterebbe a una sorta di Super-Consob il cui nome potrebbe cambiare e quindi diventare Authority del risparmio. La riforma conterrebbe anche norme per affrontare il nodo delle società di revisione. La strada da seguire è quella del confronto parlamentare. In particolare spetterà al Parlamento - e su questo si è registrata una apertura del ministro Tremonti - il compito di scogliere il nodo delle modalità di nomina di queste tre Authority e anche della loro durata. Nessun accenno, invece, sarebbe stato fatto al Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Un impianto, dunque, che se confermato potrebbe vedere il consenso sia degli alleati An e Udc, ma anche dell'opposizione, da sempre contrari all'idea della super-authority unica. E infatti, i commenti sono stati tutti di impronta positiva. Fassino avrebbe apprezzato in particolare la rinuncia da parte di Tremonti al varo di una super-autority per un progetto che preveda invece tre autorità. «Nella vicenda Parmalat - ha detto Fassino - viene evocata in modo insufficiente la responsabilità del sistema bancario perchè il dibattito sulle authority, sulla Banca d' Italia e sulle forme di controllo, non risolve il problema del risparmiatore che vuole essere garantito quando entra in una banca e investe i suoi soldi». Un giudizio positivo è arrivato da Enrico Letta, responsabile economico della Margherita. Bruno Tabacci (Udc), presidente della Commissione Attività produttive della Camera, ha sottolineato come adesso ci sia «spazio per lavorare in Parlamento positivamente». Il clima della riunione, dunque, è stato di collaborazione. Alla vigilia, tuttavia, qualche malumore era serpeggiato sia nella maggioranza, con la supposta assenza di esponenti di Alleanza nazionale, che nell'opposizione, con la decisione del responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani, di disertare l'appuntamento. An, invece, è venuta e i Ds hanno schierato addirittura il proprio segretario.