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Riforma delle pensioni, regna il pessimismo

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Maroni: utile il confronto, ma non vedo un possibile accordo. Pezzotta: sì allo sciopero se c'è la rottura

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La riforma delle pensioni continua a restare la spina nel fianco del governo. Dopo l'anticipata interruzione del tavolo con le parti sociali dell'altro ieri, si guarda adesso a lunedì, giorno in cui è stato fissato un nuovo incontro, come l'ultima possibilità per riuscire a trovare una soluzione. In vista dell'importantissimo appuntamento i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti ieri pomeriggio. Per il ministro del Welfare, Roberto Maroni, il confronto con i sindacati sulla riforma delle pensioni «è stato sicuramente utile, ma francamente non vedo la possibilità di un accordo formale, del tipo Patto per l'Italia, perché le posizioni sono molto distanti». Ma Maroni va oltre: «Dopo l'incontro conclusivo di lunedì a palazzo Chigi il governo deciderà se aprire una trattativa vera e propria. Personalmente sono contrario perché, viste le posizioni, credo che una trattativa porterebbe solo ad uno stallo e ad un rallentamento dei tempi per l'approvazione della riforma e quindi per l'introduzione degli incentivi, senza giungere ad un accordo finale». Il ministro sottolinea comunque che il confronto con i sindacati «è stato molto utile e positivo perché ha consentito loro di esprimere le proprie valutazioni e richieste e al governo di chiarire che la proposta di riforma nasce da un'analisi basata sullo stesso modello utilizzato dai governi Dini e Prodi per le rispettive riforme». Da parte sua, Savino Pezzotta ribadisce che la Cisl è pronta a risfoderare l'arma dello sciopero generale contro l'eventuale decisione del governo di andare avanti con la riforma del sistema previdenziale. Per il segretario generale della Cisl lo strumento dello sciopero generale «è fra quelli che vengono valutati dal sindacato nel caso di una rottura definitiva con il governo». Riguardo all'incontro di lunedì manifesta pessimismo. Ieri pomeriggio i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, si sono incontrati per fare il punto sulle questioni della riforma del sistema previdenziale, del Welfare e dell'accordo di luglio. «Abbiamo parlato di tutto, dalle pensioni al trasporto pubblico locale» ha detto Pezzotta, uscendo dalla sede della Uil, dove si è svolto l'incontro di due ore. «Alla fine abbiamo deciso che lunedì andremo a palazzo Chigi a vedere che cosa ci dirà il governo» ha affermato il leader della Cisl, spiegando che in quella occasione il sindacato non presenterà alcuna controproposta. Riflettori puntati quindi sull'appuntamento di lunedì. È possibile che il governo non chiuda definitivamente la porta al dialogo sulle pensioni, prendendo tempo e determinando uno slittamento della riforma (la ripresa dell'iter al Senato è prevista proprio la prossima settimana). Bisogna vedere se nell'esecutivo e nella maggioranza prevarrà la linea più propensa al prosieguo del dialogo, rappresentata soprattutto da An e Udc, oppure la linea «dura» dei ministri Tremonti e Maroni.

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