Occupazione in calo nelle grandi imprese
È scesa dello 0,9% nei primi dieci mesi del 2003. Ha segnato -2,9 rispetto al 2002
Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2003, la variazione media rispetto allo stesso periodo del 2002 è stata di -1,1% al lordo della Cig e di -1,2% al netto della cassa integrazione. A renderlo noto è stata l'Istat. La variazione tendenziale corrisponde a una diminuzione di circa 19 mila posizioni dipendenti. Le variazioni congiunturali rispetto al settembre 2003 sono invece nulle per quanto riguarda la rilevazione al lordo dell Cig e pari a +0,1% per il dato netto. Quanto alle rilevazioni per settore, l'occupazione nelle grandi imprese industriali ha fatto segnare una variazione di -2,9% rispetto allo stesso mese del 2002 (-3,2% al netto della Cig), che corrisponde a una diminuzione di circa 23 mila posizioni dipendenti. Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2003, la variazione media è stata di -3,1% (-3,3% al netto della Cig) rispetto allo stesso periodo del 2002. Su base congiunturale, le variazioni sono di -0,1% nel dato lordo e nulla nel dato netto. Nel settore dei servizi l'indice dell'occupazione ha segnato un aumento tendenziale di +0,3 per cento sia al lordo sia al netto della Cig. La variazione corrisponde ad un incremento di circa 4 mila posizioni lavorative dipendenti. Nei primi dieci mesi del 2003 la variazione media dell'occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2002, è stata di +0,2% sia al lordo sia al netto della Cig. L'indice dell'occupazione dipendente registra una diminuzione, in termini tendenziali, del 4,9% nel settore della produzione di energia elettrica, gas ed acqua e del 2,8% nelle attività manifatturiere, mentre il settore delle costruzioni segna una variazione positiva dell'1,4%. Tutti i comparti delle attività manifatturiere registrano variazioni tendenziali negative, ad eccezione delle altre industrie manifatturiere (+15,5%) e delle lavorazioni di minerali non metalliferi (+0,5%). Le diminuzioni più marcate si osservano nelle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (-5,4%), nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche (-4,5%), nella produzione di apparecchi elettrici e di precisione e nelle industrie tessili e dell'abbigliamento (entrambi presentano una variazione tendenziale di -4,0%). Immediate le reazioni. Per Carla Cantone, segretario confederale della Cgil «i dati dell'Istat sul calo di occupazione nella grande industria ad ottobre sono l'ennesima dimostrazione del fatto che in Italia stiamo assistendo ad una mancanza di politiche industriali». Anche per il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, «da anni continua lo sfarinamento della grande impresa».