Rc auto, vola l'utile ma premi sempre alti
Il ramo, tornato in utile nel 2002, sembra aver inserito definitivamente la marcia, ma le compagnie assicuratrici prendono tempo: l'ipotesi di un calo generalizzato delle tariffe non è ancora all'ordine del giorno. L'Ania sottolinea infatti che, come dimostrano i dati diffusi dall'Isvap, il numero degli incidenti è diminuito, ma gli effetti sui bilanci delle compagnie sono stati trascurabili visto che nello stesso periodo il costo medio dei risarcimenti è comunque aumentato. Oltre al boom del conto tecnico (il cui attivo è passato da 28 a 167 milioni), l'Autorità sulle assicurazioni rileva infatti che il numero dei sinistri pagati dalle imprese è diminuito dell'1,1% ma l'aumento del costo medio è stato del 5,7%, raggiungendo i 3.497 euro ad incidente. Da qui la conferma della posizione già espressa dall'Ania, contraria a un calo immediato delle polizze. Più che di utili boom l'associazione delle imprese assicuratrici preferisce parlare di «importi limitati» che hanno contribuito a riportare il ramo rc auto «in equilibrio». Parlare di incrementi del 500% «a partire da valori prossimi allo zero nel primo semestre del 2002» è insomma secondo le compagnie «fuorviante». Diversa la lettura dei dati del sottosegretario alle Attività produttive, Mario Valducci, che ritiene invece possibile un ritocco al ribasso. Il miglioramento dei conti del settore, spiega, dimostra che gli sforzi compiuti dal governo sulla patente a punti e per l'avvio delle grandi opere cominciano a dare i loro frutti. «Si tratta di segnali - afferma - che penso debbano portare ad una riduzione delle tariffe». E contro l'Ania insorge anche l'Intesa dei consumatori. «L' Ania non sa più quali scuse inventare pur di non diminuire le tariffe» afferma il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti.