Brunetta: nel 2004 crescita e più posti
Il trend del carovita è in diminuzione. Non è colpa dell'euro se ci sono stati aumenti. Nel 2004 i fondamentali dell'economia dovrebbero essere tutti positivi. Questo vuol dire che si faranno sentire gli effetti della ripresa a cominciare dall'occupazione. Il caso Parmalat non avrà nessun impatto sull'economia del Paese». L'economista Renato Brunetta è ottimista. Il peggio è alle spalle e per il 2004 l'economia dovrebbe ricominciare a marciare. Eppure i sindacati si dicono preoccupati per il dato dell'inflazione mentre le associazioni dei consumatori contestano le rilevazioni dell'Istat. «Le associazioni dei consumatori facciano il loro mestiere non l'Istat. Basta con la delegittimazione dell'istituto di statistica. Quello che è chiato è che l'inflazione per il 2003 si sta attestando su valori del 2,5-2,6% e si va verso una diminuzione. Il differenziale di mezzo punto rispetto alla media europea si sta riducendo. Il dato del 2,5% di dicembre non è preoccupante. Sembra assorbito l'effetto euro che ha avuto un impatto su tutti i Paesi europei. In Italia l'impatto è stato più intenso ed è imputabile alla struttura distributiva». Le associazioni dei consumatori sostengono che l'inflazione percepita è addirittura al 20%. «L'inflazione percepita è un'invenzione psicoanalitica che non ha cittadinanza nella statistica e nell'economia. C'è stato è vero un impatto psicologico dell'euro che ha portato a squilibri nei consumi. Nella piccola distribuzione qualcuno ne ha approfittato». Nel 2004 si farà sentire la ripresa o resterà tra le previsioni? «La ripresa è già in atto. Negli Usa si fa sentire da un anno in modo intenso. L'Europa si sta agganciando alla locomotiva americana. Al di là di alcune rilevazione contradittorie degli ultimi mesi del 2003, ormai potremmo dire che nel 2004 l'economia ripartirà. Se la crescita sarà del 2 o dell'1,5% lo si capirà dai dati del primo trimestre. Il caso Parmalat sarà un freno alla crescita? «Non ci sarà nessun effetto. Qualche ripercussione ci potrebbe essere per gli investimenti esteri in Italia ma questi sono già al minimo. La crescita dovrebbe avere un buon impatto sull'occupazione. Se nel 2003 è cresciuta di poco meno dell'1%, ovvero di 200.000 unità è prevedibile che si vada oltre circa 300.000 occupati in più nel 2004.