RINCARI FRA L'1,5 E L'1,7%

A quanto si apprende, infatti, il Nucleo consulenza attuazione linee guida regolazione servizi di pubblica utilità starebbe per dare finalmente l'ok all'atto aggiuntivo alla convenzione siglata lo scorso 23 dicembre tra Anas e Autostrade, decidendo per un incremento tariffario che si aggirerebbe tra l'1,5% e l'1,7%. D'altra parte, i tempi stringono: l'atto aggiuntivo deve avere il via libera del Cipe entro il 2003. Sugli aumenti delle tariffe autostradali va avanti ormai da tempo un braccio di ferro tra il ministero dell'Economia, al cui interno opera il Nars, e il ministero delle Infrastrutture che si è espresso più volte a favore degli incrementi. In particolare, la convenzione Anas-Autostrade prevede investimenti aggiuntivi per 4,7 miliardi nei prossimi dieci anni a fronte di un aumento graduale delle tariffe spalmato sullo stesso arco di tempo. A ottobre scorso il viceministro delle Infrastrutture, Ugo Martinat, aveva annunciato all'assemblea dell'Aiscat che la questione sarebbe stata all'ordine del giorno del Cipe di fine ottobre, ma fino ad oggi il tutto si è risolto in un nulla di fatto. Se infatti il ministero delle Infrastrutture sembrava ritenere che il Cipe dovesse limitarsi a decidere su quanto stabilito dall'atto aggiuntivo, approvando dunque sia il nuovo piano decennale di investimenti che il relativo incremento tariffario indicato nella convenzione Anas-Autostrade dell'anno passato, il il Nucleo consulenza attuazione linee guida regolazione servizi di pubblica, invece, fino a questo momento avrebbe messo in discussione il meccanismo di calcolo delle tariffe stabilito nella convenzione originaria tra Autostrade e Anas, ritenendo che grazie a tale sistema Autostrade riuscisse a ottenere profitti «extra» e, dunque, che, alla revisione della convenzione, si dovesse rivedere il meccanismo di calcolo per giungere eventualmente a una riduzione e non anche a un aumento delle tariffe. Posizione su cui, a quanto pare, si sarebbe giunti a un'intesa negli ultimi giorni. L. F.