I PENSIONATI che hanno affollato le strade di Roma qualche giorno fa sono veramente rappresentativi degli ...
In realtà le motivazioni dei pensionati sindacalizzati non sono chiare. Nessuno di loro ha detto palesemente il perché della protesta e, soprattutto come intenda modificare la riforma Berlusconi. Possiamo dire veridicamente che la loro protesta ormai è più «delegata» dalle organizzazioni e dai partiti politici cui fanno riferimento, che frutto di una proposta organica e condivisa di cambiamento. Dalla manifestazione dei sindacati, nei fatti, di proposte concrete non ne è uscita alcuna e questo non può non lasciarci interdetti di fronte alle necessità fortemente sentite e rappresentate da parte di tutte le associazioni dei pensionati che, come detto, si riunirono il 21 novembre presso la sede di questo giornale. Esse hanno rappresentato una situazione molto grigia e triste aggravata dalla riforma dell'euro e dalla svalutazione reale che ne è derivata e dal fatto che nessun aumento hanno avuto le pensioni dal 1992, situazione questa che attanaglia milioni di famiglie italiane, ma hanno anche approvato l'idea-madre della riforma Berlusconi, cioè l'aumento a 40 anni dell'età del pensionamento, a condizione che nella riforma si dica chiaramente che occorre creare un raccordo tra pensioni e retribuzioni, cioè quell'«aggancio» che una volta c'era nella nostra legislazione e la cui scomparsa ha fatto sì che tutte le pensioni sono diventate «d'annata», cioè sganciate completamente dalla perdita di potere d'acquisto della moneta e dagli aumenti retributivi dei lavoratori in servizio. Invece i sindacati continuano a battersi sulla linea di un improbabile «Piave» per fare rimanere nel sistema le cosiddette pensioni di anzianità, senza curarsi di stabilire questo indispensabile raccordo tra pensioni e retribuzioni e tra pensioni più antiche e pensioni più recenti. D'altra parte, i sindacati sono i responsabili veri, essendo solo e sempre parti contrattuali necessarie per il rinnovo degli accordi collettivi di lavoro, del fatto che in questi ultimi non si parli mai dei lavoratori in quiescenza, benché di essi le dette organizzazioni sindacali si arroghino la rappresentanza in ogni sede. Per concludere: mentre la protesta dei pensionati «sindacalizzati» è strumentale e politicizzata per fini antigovernativi, quella dei pensionati «associati» e aderenti alla Consulta dei pensionati è costruttiva e tesa all'interesse generale. Consulta dei pensionati