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di LUIGI FRASCA IL REBUS delle tariffe, le responsabilità nel black out di settembre, ...

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Sono i dossier più urgenti all'esame della nuova Autorità per l'energia, che potrebbe prendere alcune decisioni strategiche entro l'anno. In particolare, il team guidato da Alessandro Ortis potrebbe sciogliere il nodo della remunerazione delle reti elettriche dopo i rilievi del ministero dell'Economia e dell'Enel alla proposte firmate dal precedente board dell'Authority composto da Pippo Ranci, Giuseppe Ammassari e Sergio Garribba, e giudicate «inadeguate» e penalizzanti dal gruppo energetico. Gli esperti non escludono un ritocco verso l'alto dei livelli previsti in precedenza, tenendo conto delle critiche da parte di Enel, ma anche della Federelettrica emerse nelle consultazioni sulla proposta dell'Authority, che si sono chiuse il 12 dicembre. A breve è anche attesa la conclusione dell'istruttoria avviata in tandem con l'Antitrust di Giuseppe Tesauro sui monopoli nel settore energetico. Altro capitolo ad «alta tensione» è l'inchiesta sul black out del 28 settembre aperta i primi di ottobre per far luce sulle responsabilità dell'accaduto. È dunque un'eredità di «peso» quella che Ranci, Ammassari e Garribba lasciano ai loro successori. Per il team uscente, del resto, il settennato si è chiuso con un bilancio ricco di provvedimenti che hanno scandito la storia della liberalizzazione dell'energia in Italia. Dalla riforma delle tariffe, alla disciplina dell'import, dai rimborsi per l'addio al nucleare, agli standard per sicurezza e qualità servizio, passando per le regole sul libero accesso alle reti, alle istruttorie sulle interruzioni di servizio. Senza dimenticare qualche severa bacchettata e multe ai big del settore. Tutto è cominciato nel 1995 con l'approvazione della legge 481 che, dopo un lungo e serrato dibattito parlamentare, segna la nascita dell'Autorità per l'energia. Non facile il compito affidato dal Parlamento ai tre commissari indicati dal governo Prodi. Nel 1997, anno in cui è diventata operativa - esattamente il 23 aprile - l'Autorità, lo scenario energetico italiano era lontano «anni luce» da quello attuale: due grandi monopoli, un mercato chiuso, nessun competitor straniero mentre le direttive sulla liberalizzazione nell'energia erano ancora in gestazione.

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