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Vento e Cuccia conservano la poltrona

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Il caso, strano, riguarda l'Acea. Un'affezione all'azienda, si può commentare ma che comunque è ben remunerata. Gli ex vertici, il presidente Fulvio Vento e l'amministratore delegato Paolo Cuccia passate le consegne, continuano comunque a conservare uno strapuntino in Acea. Al momento dell'incarico infatti, avrebbero stipulato con l'azienda un contratto come dirigenti. Il che vuol dire che mentre percepivano la retribuzione come amministratore delegaTo e come presidente, godevano anche del trattamento previsto per i dirigenti. Ovvero l'assistenza integrativa e i versamenti contributivi per la pensione; ben sei anni di contributi che di norma avrebbero dovuto pagare di tasca propria ma che nel loro caso sono stati messi a carico dell'Acea. Chissà se hanno percepito anche lo stipendio da dirigenti, viene da chiedersi. Vento interpellato sulla vicenda si trincera dietro il silenzio assoluto e lascia all'azienda l'onere di fornire una spiegazione. Quindi in attesa di trovare una collocazione i due manager continuano a essere dipendenti dell'Acea pur non svolgendo alcun incarico. C'è chi fa notare che gli attuali vertici, ovvero il presidente Fabiano Fabiani e l'amministratore delegato Andrea Mangoni, di sicuro dovevano essere a conoscenza di questa «anomalia» dal momento che erano presenti nel cda. E sempre in Acea ci si chiede se anche loro vogliono continuare questa usanza. In particolare Mangoni, già direttore finanziario dell'azienda, che fa? Si è dimesso dal precendente incarico avendo assunto il ruolo di ad o continua a mantenerlo?

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