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Fatturato in calo del 2% Rallentano anche gli ordini

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I dati resi noti ieri dall'Istat, riferiti al mese di ottobre, rivelano un leggero miglioramento (+0,6 per cento) dello stato di salute dell'industria. Ma un altro dato, quello relativo agli ordinativi (-0,2 per cento), lascia prevedere una nuova flessione per il comparto industriale italiano già fortemente in crisi. Nel complesso, la diminuzione dei fatturati rispetto al 2002 è del 2 per cento. Il comparto dell'energia è tra i pochi in forte espansione (+10,8 per cento rispetto al 2002), insieme alla siderurgia e all'industria mineraria (quest'ultima presenta il dato migliore, +12,2 per cento). Il calo degli ordinativi in ottobre, spiega l'Istat, è legato alla diminuzione vistosa dell'export italiano (-2,2 per cento per il comparto industriale) verso i mercati extra Ue: la causa è soprattutto il supereuro, sul quale ieri si è espresso con forza il Viceministro per le attività produttive Adolfo Urso: la moneta unica "ha raggiunto livelli francamente inaccettabili ed è la palla al piede più pesante per il sistema produttivo e per l'export italiano". I settori più colpiti sono proprio quelli del made in Italy: l'industria delle pelli e delle calzature è scesa del 10,9 per cento, e l'abbigliamento, punta di diamante della nostra economia, perde il 10,4 per cento rispetto al 2002.

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