Parmalat, passato di mano il 25% del capitale societario

Il recupero tecnico di martedì ha lasciato il posto a una nuova seduta di passione, culminata in un minimo di seduta a 0,93 euro (-9% circa). Il titolo ha chiuso a un riferimento di 0,982 euro con un calo del 6,9%. Ancora intensi gli scambi con il 25% del capitale passato di mano. Nella seduta precedente titolo aveva beneficiato di ricoperture tecniche e dell'arrivo di Enrico Bondi alla guida della società. Ieri, però, il mercato è tornato a privilegiare l'incertezza e il dubbio sulla effettiva situazione finanziaria del gruppo di Collecchio. Tra l'altro, proprio ieri era in scadenza l'opzione put, cioè di vendita, sul 18,18% della controllata brasiliana Parmalat Emprendimentos e Administracao detenuto dai fondi Usa Dairy Holdings Limited. Se fosse esercitata l'opzione, creerebbe dei problemi al neopresidente risanatore Enrico Bondi. Tuttavia il sistema bancario italiano pone grande fiducia nel supermanager anche se, come ha spiegato Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa, quella della Parmalat «è una situazione non facile». «Aspettiamo Bondi» ha proseguito Passera, riferendosi al piano che dovrà mettere a punto il neo presidente della società. «Bondi è una persona che sa come affrontare queste situazioni. Se ci saranno progetti sani - ha aggiunto Passera - le banche ci saranno». Invece le banche estere hanno espresso preoccupazione per la situazione della Parmalat. Ad affermarlo è stato Guido Rosa, presidente dell'Associazione delle banche estere in Italia, che ha espresso l'auspicio che non vi siano «sviluppi o conclusioni analoghi a casi del passato perchè altrimenti diventa di nuovo un problema di sistema Italia». In un'interrogazione al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il deputato della Margherita, Ermete Realacci, ha chiesto maggiori attenzioni per i possessori di obbligazioni societarie. Intanto, il Consiglio di amministrazione di Mcc Capitalia Gruppo Bancario ha ieri preso atto del rapporto creditizio con Parmalat. L'esposizione creditizia di Mcc nei confronti del gruppo Parmalat Finanziaria ammonta ad 1,2 milioni di euro, mentre le esposizioni sulle attività turistiche del gruppo Tanzi (Parmatour) arrivano per circa 13,6 milioni di euro, concessi prevalentemente a fronte di garanzie ipotecarie. Vanno inoltre avanti ad oltranza le trattative tra Parmalat e Bank of America per il rinvio dell'opzione put da 400 milioni che il gruppo avrebbe dovuto pagare entro ieri ai fondi Dairy Holdings e Food Holdings.