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Finanziaria, sì al terzo maxi emendamento

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Nella maggioranza viene ventilata l'ipotesi di un decreto di fine anno, ma il Tesoro frena

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L'aula ha proseguito in serata con l'esame dei circa 260 ordini del giorno presentati dai diversi gruppi. Per la tarda mattinata di oggi è atteso il voto finale su Finanziaria e Ddl di Bilancio. Poi la manovra passerà in terza lettura a Palazzo Madama, dove dovrebbe essere licenziata definitivamente lunedì prossimo. E senza «sorprese», secondo i più che escludono dunque un nuovo ricorso al voto di fiducia. Si diffondono intanto nella maggioranza voci su un possibile decreto di fine anno (che qualcuno ha già ribattezzato ironicamente il «millespese»), ma il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, e successivamente fonti del Tesoro, escludono questa eventualità. Tra le norme che, secondo alcune fonti, avrebbero dovuto trovare spazio nel provvedimento, anche quella sui crediti di imposta che giorni fa è stata «bocciata» per mancanza di copertura dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. L'ipotizzato decreto di fine anno dovrebbe recuperare alcune norme rimaste fuori dalla manovra, fra cui i finanziamenti all'ospedale pediatrico Bambin Gesù (50 milioni) e un'«iniezione» al pacchetto made in Italy. Un nuovo richiamo arriva nel frattempo dalla Confindustria, che continua ad esprimere dubbi sulla manovra 2004. In particolare, ieri gli industriali hanno contestato il fatto che, a loro parere, la manovra contenga una «chiara e fortissima contraddizione» nel processo delle liberalizzazioni che - spiega Antonio D'Amato - «si è fortemente interrotto negli ultimi tempi». E molto critica è anche l'opposizione con i Verdi che hanno annunciato di non partecipare al voto di fiducia «imposto al Parlamento», mentre i diessini hanno accusato il governo di volere «un'Italia di serie B». E mentre 250 Comuni, in un'iniziativa con Legambiente, annunciano che oggi staccheranno le luci contro i tagli imposti dalla manovra, si registra invece la soddisfazione di alcuni ministri: il ministro per l'Istruzione, Letizia Moratti, ad esempio, sostiene che questa Finanziaria «è positiva: abbiamo avuto aumenti sia per quanto riguarda la scuola, l'università ed il mondo della ricerca». Anche il collega alla Difesa, Antonio Martino, traccia un bilancio positivo e questo perché «il testo accoglie in toto quattro prioritarie richieste, avanzate dal dicastero e fortemente sostenute anche dalla rappresentanza militare». Sempre per il governo parla il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, che sottolinea come in corso d'opera ci sia stata «una tempestiva iniziativa del governo per ripristinare la copertura alla legge di riforma degli ammortizzatori sociali rispetto alle modifiche intervenute inopinatamente in Parlamento». Soddisfatto anche il sottosegretario alle Politiche ggricole, Teresio Delfino.

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