Storace scrive a Berlusconi «Un voucher ai pensionati e borse di studio ai giovani»
La blindatura della manovra resta un boccone amaro da ingoiare, soprattutto dalla Lega e da An. Il Carroccio, dopo l'altolà imposto dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini sui crediti d'imposta, aspetta un segnale di disponibilità dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti per capire se lo stralcio della norma potrà essere recuperato in un altro provvedimento, per esempio, in un decreto di fine anno. Lo stesso malessere pervade anche le file di An, che con la stesura dei tre maxiemendamenti si è vista sfilare i soldi per l'ospedale pediatrico di Roma, Bambin Gesù. Il vice premier Gianfranco Fini in persona si era impegnato per rimediare a quella che era stata definita «una dimenticanza» dovuta alla fretta di presentare le modifiche a Casini. Mentre il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, mettendo parte la diplomazia non esita a definirsi «molto arrabbiato». «Il Lazio - aggiunge - è popolato di persone che fanno onore all'Italia e il governo deve rispettarle». Storace ha chiesto a Silvio Berlusconi, con una lettera, che il governo co-finanzi la manovra sul welfare della sua Regione che prevede, tra l'altro, un voucher di 900 euro a 10.000 pensionati, tra i più poveri, e borse di studio, per un totale di 6 milioni di euro, per finanziare borse di studio per l'aggiornamento professionale di giovani lavoratori parasubordinati. Uno dei maxi-emendamenti del governo prevede anche che 80 milioni nel triennio 2004-5-6 della parte del fondo dell'8 per 1000 devoluto allo Stato siano sottratti alla finalità sociali e utilizzati per il pacchetto sicurezza.