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La Borsa spera in una soluzione ma non si illude

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Secondo gli analisti, infatti, mancano le informazioni chiave sui debiti e sulla liquidità del gruppo, e quindi anche i dettagli sulle modalità con cui verrà ripagato il bond da 150 milioni di euro scaduto l'8 dicembre scorso. In sostanza tutti a Piazza Affari si chiedono se Parmalat abbia o meno la liquidità dichiarata (4,2 miliardi di euro al 30 settembre) e se Enrico Bondi verrà a capo della complessa situazione. Intanto, nell'incertezza, analisti e broker abbassano i giudizi sul titolo che oggi è rimasto sospeso per l'intera seduta. Parmalat ha annunciato che ripagherà entro il 15 dicembre il bond scaduto 2 giorni fa. «Ma ad oggi - afferma Andrea Paladini di Centrosim - Parmalat non è stata in grado di confermare quali saranno i mezzi con i quali pagherà» e questo «è il motivo che ha spinto S&P's a tagliare ancora il rating sul debito». Quanto alla scelta di Enrico Bondi come superconsulente, Paladini ritiene che il manager sia «un buon ristrutturatore, ma bisogna vedere che situazione si trova a dover affrontare». Restano comunque molti punti interrogativi cui il cda di ieri sera non ha dato risposta. Anzitutto non è passato inosservato tra gli operatori che nel comunicato si sia parlato di piano di ristrutturazione solo «possibile». E non è piaciuto il fatto che la famiglia tanzi sia ancora coinvolta nella gestione del gruppo.

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