«Pensioni, dopo il 10 dicembre avanti tutta»

A lanciare l'avvertimento è il ministro del Welfare, Roberto Maroni. «In materia previdenziale - afferma - stiamo trattando da mesi, aspettiamo un'eventuale proposta del sindacato fino a sabato». «Ci sarà navigazione a vista fino al 10 - avverte - dopo passeremo alla navigazione strumentale e cioè avanti tutta». La data del 10 dicembre «non è un ultimatum» precisa Maroni, ma «il termine entro il quale dovranno essere presentati gli emendamenti alla Commisione Lavoro del Senato. Fino allora rimarrà tutto fermo. Se ci saranno proposte alternative entro quella data saremo in grado di valutarle, dopo l'iter riprenderà con la votazione degli emendamenti». Quanto all'ipotesi di una maggiore gradualità, come chiesto da esponenti della maggioranza, Maroni commenta: «Si tratta di un solo punto, non è l'unico, di una riforma complessa». Maroni ricorda che «il termine del 10, fissato dalla Commissione del Senato, è noto da tempo. Se qualcuno vorrà approfittarne per fare delle proposte lo farà; se non lo farà perché è contrario a tutto poi non venga a dire che il governo non è disponibile al dialogo». Quanto agli incentivi, «evidentemente partiranno dopo l'approvazione della legge». Non ci sarà nessuno stralcio per farli partire prima. Il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, ribadisce che «sulle pensioni è importante che venga dal sindacato una proposta». «Il governo è interessato a un confronto su inflazione, impulso alla crescita e stato sociale» aggiunge Sacconi. Per quanto riguarda le posizioni diverse che sembrano riaffiorare tra Cgil, Cisl e Uil, Sacconi rileva che ciò è indice «di un inequivocabile pluralismo sindacale». Dal Senato giunge intanto la conferma che la riforma sulle pensioni non sarà varata per fine anno. Il presidente della commissione Lavoro, Tomaso Zanoletti, spiega infatti che il calenario dell'aula di Palazzo Madama non contempla da qui alla fine del 2003 la discussione sulla delega previdenziale. Per quanto riguarda le divergenze fra i sindacati il segretario generale della Cisl, Guglielmo Epifani, minimizza: «Cgil, Cisl e Uil su moltissime questioni stanno svolgendo unitariamente un lavoro sulla riforma delle pensioni. Resta ancora qualche elemento di approfondimento tra noi su cui si sta lavorando: è presto per dire se alla fine potremo avere, come auspico, un'unica proposta». Sta intanto lavorando a pieno ritmo la macchina organizzativa in vista della manifestazione nazionale «contro la legge Finanziaria e l'attacco alle pensioni», indetta dai sindacati per sabato. Nove treni speciali e oltre 400 pullman porteranno sabato a Roma i lavoratori lombardi. Dall'Emilia-Romagna si muoveranno 30 mila persone. Altrettante arriveranno dalla Campania.