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Confermato il calo a ottobre al 2,5% In Europa sale al 2,2%

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Come già anticipato dai dati delle dodici città campione, a novembre l'inflazione si è attestata al 2,5% annuo, un decimo in meno rispetto al 2,6% annuo di ottobre. I prezzi sono cresciuti dello 0,2% sul mese precedente. Il dato diffuso ieri dall'Istat è quello preliminare, mentre quello definitivo sarà reso noto il 15 dicembre: se confermato, si tratterebbe dell'aumento più basso dall'agosto 2002, quando i prezzi crebbero su base annua del 2,4%. Anche l'istituto europeo di statistiche Eurostat ha rilasciato ieri la stima provvisoria, detta flash, dell'inflazione annua, calcolata a novembre nella zona dell'euro: 2,2% in rialzo rispetto al 2% di ottobre. «Nulla di preoccupante» secondo Bruxelles. Il risultato finale sarà reso noto il 17 dicembre. Nonostante il risultato di novembre sia in miglioramento rispetto ai mesi precedenti, la crescita dei prezzi al consumo resta in Italia più alta rispetto alla media dei dodici paesi aderenti alla moneta unica: secondo i criteri adottati dall'Eurostat, l'inflazione si è infatti attestata a novembre al 2,8% annuo. Rispetto ad ottobre, gli aumenti più consistenti si sono registrati nei settori «bevande alcoliche e tabacchi», con un +0,4%, causato anzitutto dall'aumento del prezzo delle sigarette. Seguono a ruota i comparti «mobili, articoli e servizi per la casa» e «trasporti» con un +0,3%. Prezzi in discesa dello 0,5% rispetto ad ottobre per il settore «comunicazioni». Effettuando invece il calcolo rispetto allo stesso mese del 2002, il settore delle «bevande alcoliche e tabacchi» si conferma ampiamente in testa alla classifica dei rincari: +7,7%. Prezzi all'insù anche per «prodotti alimentari e bevande analcoliche» (+4,1%) e per «alberghi, ristoranti e pubblici esercizi» (+3,7%). È proseguita, al contrario, la discesa dei prezzi del comparto «comunicazioni»: -4,1%. I dati sono stati criticati, come è ormai di rito, dalle associazioni dei consumatori. Cauto Paolo Garonna, direttore del Centro Studi di Confindustria: «È un dato importante che promette bene per il futuro- ha detto - sul quale potrebbe avere avuto qualche influenza l'annuncio del governo in merito al tavolo dei prezzi con Confindustria e sindacati».

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