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ADDIO Irpeg, arriva l'Ires.

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L'aliquota scende al 33%, va in soffitta definitivamente la Dit, arriva il «consolidato fiscale» grazie al quale sarà possibile compensare crediti e debiti di diverse società che fanno parte dello stasso gruppo. Altra novità è la thin capitalization, che punta a contrastare la sottocapitalizzazione delle imprese. Viene poi abolito il credito d'imposta, mentre il prelievo per trasparenza viene esteso anche alle Srl e alle Spa. Novità vengono introdotte anche nella base imponibile. La rivoluzione ideata dal ministro Giulio Tremonti, con la delega chiesta al Parlamento appena insediatosi a via XX settembre, comincia ad assumere dunque contorni definiti anche per la tassazione delle società. E anche se su molti punti il dibattito è ancora aperto dal primo gennaio si parte. Eventuali aggiustamenti sul consolidato, sulla tassazione dei dividendi e il raccordo alle nuove norme sul diritto societario e sul diritto internazionale arriveranno in corso d'opera. Per Tremonti la riforma del fisco delle società «ci porta in un sistema moderno, europeo, semplice», mentre il sistema fiscale delle società è stato finora «tremendamente complesso e casuale». Ma che cosa cambia nel dettaglio con l'introduzione dell'Ires? Vediamo le principali novità. ALIQUOTA — L'Ires avrà un'aliquota unica al 33% che sarà determinata su una base imponibile che è stata modificata. Scompaiono le aliquote ridotte legate alla Dit e alle operazioni di fusione e scissione. CONSOLIDATO - Debutta nel sistema italiano il «consolidato fiscale». In pratica, le imprese che fanno parte dello stesso gruppo potranno compensare crediti e debiti, quindi i redditi di una società potranno «colmare» le perdite di un'altra società dello stesso gruppo. CREDITO D'IMPOSTA — Cambia il regime di tassazione degli utili percepiti dagli azionisti persone fisiche. Viene abolito il credito d'imposta attualmente previsto. Ad essere colpiti saranno anche gli utili che si riferiscono al 2003 e che saranno definiti con il bilancio del 2004. Il prelievo operato sulle società diviene definitivo e non viene più considerato un acconto di quanto sarà successivamente richiesto ai soci.

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