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MILANO — L'evoluzione del piano industriale, specie alla luce del lancio delle nuove Panda, Punto, Ypsilon ...

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Saranno questi i temi sul tavolo dell' incontro di oggi tra i vertici del Lingotto e otto banche creditrici. Intanto in Borsa il titolo ha registrato una buona performance (+1,71% a 6,54 euro). Tornando al vertice di oggi, la questione del convertendo - sottolineano fonti vicine agli istituti di credito - non dovrebbe essere neppure affrontata. Mentre alla guida della delegazione Fiat è atteso ancora il direttore finanziario Ferruccio Luppi, che dal primo gennaio verrà sostituito da Luigi Gubitosi, non saranno presenti - viene fatto notare -, anche per quanto riguarda le banche, gli amministratori delegati, sostituiti dal consueto pool di tecnici. Una discussione sul convertendo può invece essere affrontata soltanto a livello di vertici. Del resto, per prendere in esame l' eventuale tema della conversione, c' è tempo fino al 2005. Su questo aspetto gli ad di Intesa e Unicredit, Corrado Passera e Alessandro Profumo, sono stati chiari. «Ad oggi non c' è ragione per prevedere la conversione di quel prestito, e comunque non si porrà la questione della conversione nel 2004 in piena attuazione cioè del piano industriale approvato dalle banche», ha detto ieri Passera. Al quale hanno fatto seguito le parole di Profumo: «L' ipotesi di uno slittamento di un anno dei termini del prestito convertendo - una delle possibilità che venivano valutate in caso di ulteriori difficoltà del gruppo torinese - non è in discussione». Oltre alle quattro banche più esposte verso il gruppo torinese (Intesa, Unicredit, Capitalia, San Paolo Imi), saranno presenti anche i rappresentanti di Bnl, di Monte Paschi, e delle straniere Paribas e Abn Amro. Insomma, tutti gli istituti protagonisti del prestito convertendo da tre miliardi di euro con cui è partita l' operazione di salvataggio del Lingotto. È la prima volta che succede dopo il confronto che si era tenuto prima dell' estate. Il motivo della partecipazione allargata all' incontro - viene spiegato da fonti bancarie - è che ormai la fine dell'anno è vicina e sarà presto tempo di bilanci. Perciò le banche coinvolte vogliono conoscere l' attuale stato delle cose per poter aggiornare con i primi risultati di ottobre e novembre la valutazione sull'andamento dell' investimento in Fiat. La base dell'esame sarà comunque costituito dai conti dell' ultimo trimestre del Lingotto, su cui hanno pesato positivamente le plusvalenze derivanti dalle cessioni di Toro e Fiat Avio, ma che restano tuttavia non tranquillizzanti benchè al 30 settembre le perdite consolidate siano scese da 1.282 a 882 milioni di euro.

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