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Borse al galoppo per i segnali della ripresa

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Il dollaro schiaccia l'euro sotto 1,18. Mercati ottimisti sull'accelerazione dell'economia statunitense

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Sulla società di Ivrea vigeva «fino al 4 agosto 2003" il ìcontrollo di fatto" di Olimpia, la holding formata da Pirelli dai Benetton e dalle banche, cui si è aggiunto Emilio Gnutti. Dopo la fusione di Telecom in Olivetti, però, la quota di Olimpia è scesa attorno all'11% per poi risalire al 17 per cento. A questo punto, sostiene la Consob, per stabilire se la holding controlla «di fatto" Telecom bisognerà aspettare la prossima assemblea a dei soci. Olimpia «ha esercitato stabilmente il controllo di fatto" su Olivetti dall'ottobre 2001 fino alla fusione per incorporazione tra quest'ultima e Telecom. «Resta da accertare - dice la Consob - se a partire da quella data permanga oppure no uno stabile controllo di fatto di Olimpia su Olivetti". e per questo "risulterà essenziale esaminare il comportamento dei soci in occasione almeno della prossima assemblea ordinaria". Quanto a Olimpia, dopo l'ingresso della Hopa di Emilio Gnutti è venuto meno il «controllo esclusivo di Pirelli", che prima «disponeva del 60% del capitale della holding, della maggioranza dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria e della facoltà di nominare sei membri del Consiglio di amministrazione su dieci, tra cui il presidente e l'amministratore delegato". Dopo la fusione con Holy, Pirelli «ha mantenuto la maggioranza assoluta dei diritti di voto in assemblea (anche se ridotta al 50,4%), tuttavia, in forza di una nuova clausola statutaria sul voto di lista per la nomina degli amministratori, non può nominare più di cinque membri del cda su dieci".

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