Rc auto frena la corsa, i servizi volano

Ma balzano in avanti i prezzi dei servizi Bancoposta - trainati dall'aumento da 0,70 centesimi ad un euro dei bollettini postali - che hanno segnato un +27,6% rispetto all'anno scorso (quando c'era stata una flessione dello 0,5%). A scattare la nuova fotografia dell'andamento dei prezzi in Italia è l'ultimo Bollettino economico di Bankitalia che, a pochi giorni dall'indicazione delle città campione che anticipano per novembre un'inflazione in calo al 2,5%, ricorda che nei primi 9 mesi dell'anno l'inflazione si è attestata al 2,7% contro il 2,5% annuo del 2002. Ma con un trend opposto per quanto riguarda tariffe amministrate e libere. Mentre i prezzi di beni e servizi non regolamentati nel periodo gennaio-settembre crescono infatti in maniera leggermente più contenuta rispetto al 2002 (2,8% nei primi 9 mesi di quest'anno contro il 2,9% dell'anno scorso), per «beni e servizi a prezzo regolamentato» quest'anno si registra una crescita del 2,2% contro lo 0,9% dell'anno scorso. E, in quest'ultimo capitolo, appare al galoppo, oltre a quello dei servizi bancoposta, anche l'andamento delle tariffe dell'energia con le bollette che da un calo del 3,4% del 2002 registrano nei primi 9 mesi 2003 un aumento del 4,3% ed i tabacchi che salgono - per effetto dell'aumento delle sigarette - dall'1,8% all'8,1%. Nonostante le ultime polemiche, da registrare - secondo i dati di Bankitalia - anche l'andamento degli alimentari freschi. E, in particolare, di frutta e ortaggi, che nei primi nove mesi di quest'anno sarebbero saliti, rispettivamente, del 5,4% e del 4,4%, contro rincari - nel 2002 - dell'8,9% e del 13,6%. Tra le altre voci che hanno contribuito nei primi nove mesi dell'anno a sostenere il tasso di inflazione, ci sono poi i servizi bancari (+9,1%), gli altri servizi alloggio compresi camping, viaggi turistici, vagoni letto e cuccette (+18%), ristoranti e pizzerie (+4,6%). In flessione invece appaiono i computer (-14,6% dopo il -11,5% già registrato nel 2002), gli apparecchi telefonici (-1,3)e quelli per la ricezione, registrazione e riproduzione (-1,1%). Bankitalia che per il 2003 stima per l'Italia un inflazione al 2,7% contro la precedente stima di inizio anno (2%) contro un crescita per l'area euro che passerebbe dalla precedente previsione dell'1,7% al 2,0%, vede invece un miglioramento del divario tra la penisola ed i principali paesi di eurolandia per il 2004: il differenziale - si legge nel Bollettino - di «crescita dei nostri prezzi rispetto alla Francia ed alla Germania sarebbe rispettivamente pari a 0,5% ed 1,1%, di poco inferiore a quello atteso a quello per la media dell'anno in corso». Per l'anno prossimo Via Nazionale prevede un inflazione in Italia al 2,1% contro l'1,5% dell'area euro, con un tasso che vede il ritmo di crescita scendere sotto al 2% solo dopo il primo trimestre dell'anno prossimo.