MILANO — I Cabassi danno l'addio a Bastogi e Brioschi e la Borsa festeggia, sulla scommessa del lancio di un'opa.
I titoli, sospesi in mattinata , al rientro agli scambi sono stati dapprima fermati al rialzo per poi chiudere in crescita (Bastogi +20,37% a 0,1672 euro, Brioschi +15,13% a 0,9008). Il mercato punta all'obbligo di opa che sorgerà se un unico acquirente rileverà la quota di maggioranza del gruppo, come indicato nella nota di Palladio Corporate Finance, la banca d'affari vicentina che ha ricevuto dai Cabassi il mandato a vendere il 100% di Sintesi, la holding di famiglia cui fa capo il 50,3% di Bastogi, socia a sua volta al 55,66% di Brioschi Finaziaria. La merchant bank spiega che se le quote oggi in mano alla famiglia saranno suddivise fra più acquirenti l'obbligo di lanciare un'offerta pubblica d'acquisto verrà meno. La vendita dovrebbe comunque andare in porto per fine giugno 2004. In vendita c'è un patrimonio immobiliare, per la Bastogi, di poco inferiore, a fine giugno scorso, a 190 milioni di euro, di cui la metà di aree da sviluppare. A fianco del business del mattone, concentrato nella Brioschi Finanziaria, c'è l'attività nel tempo libero di Forumnet, società proprietaria del Forum di Assago a Milano, del Palalottomatica all'Eur a Roma, del Palamalaguti a Bologna e del Bpa Palas a Pesaro. Ci sono poi i servizi di custodia di articoli di pregio, attraverso la Frigoriferi Milanesi, e quelli più recenti nel campo della formazione con la Nuova Accademia che a Milano dal 2002 propone corsi di comunicazione e design. Ma gli eredi di Giuseppe Cabassi, dei quali solo due, Luca e Matteo, impegnati ai vertici delle gruppo, devono aver deciso di dedicarsi ad altro e dire addio a quel che resta delle operazioni del costruttore e finanziere milanese morto nel '93. Alla ribalta delle cronache finanziarie negli anni settanta e poi nella «Milano da bere», Giuseppe Cabassi aveva fatto fortuna sviluppando le attività del padre Giovanni, «sabbiunat» proprietario di cave, amico di Roberto Calvi. In campo immobiliare aveva fatto il salto di qualità con la costruzione di Milanofiori, poi era andato avanti fino ad arrivare a trattare coi Rizzoli per rilevare Corriere della Sera in piena bufera P2. Recentemente Cabassi è legato al Leoncavallo, di cui il gruppo vuole tornare in pieno possesso.