I conti del settore sono positivi nonostante la congiuntura sfavorevole Più finanziamenti alle industrie minori Nessun allarme dalla solvibilità dei crediti
Queste vanno sostenute nel rilancio e nello sviluppo dell'economia, atteso in ripresa a partire dal prossimo anno. È il messaggio in sintesi che arriva dal tradizionale incontro di fine anno tra i banchieri dei principali istituti di credito italiano e il governatore della Banca d'Italia. Mentre sullo scenario restano i temi legati al risanamento del gruppo Fiat, che vede impegnate le principali banche che hanno sottoscritto il prestito convertendo e in particolare le prime quattro e in assenza di sviluppi più recenti sul caso del crac Cirio e Argentina, i banchieri avrebbero discusso, come tradizione, dell'andamento del sistema nel suo complesso e dei prossimi bilanci di fine anno. All'appuntamento di oggi a Via Nazionale, a cui è seguita una colazione di lavoro, sono arrivate tutti i vertici delle banche italiane da Corrado Passera di Intesa, a Alessandro Profumo di Unicredit, a Matteo Arpe di Capitalia, solo per citarne alcuni. L'andamento di fondo dell'economia - secondo quanto emerso dall'incontro - «volge verso una moderata ripresa che tende a consolidarsi nel 2004 e 2005». Anche se tuttora «emergono incertezze in vari comparti produttivi, legate alla concorrenza internazionale e a carenze di ordine strutturale». Secondo Fazio, riferiscono le stesse fonti, sono stati registrati «risultati positivi nei conti economici delle banche», frutto della riduzione dei costi operata negli anni passati e «del rafforzamento del sistema bancario, che ha permesso di sostenere grandi e piccole imprese nella difficile fase dell'economia nazionale». È necessario, tuttavia - è la raccomandazione - «intensificare l'azione di contenimento dei costi proseguendo la riorganizzazione interna dei grandi gruppi e migliorare l'assistenza alle imprese nei loro piani di consolidamento e sviluppo anche dimensionale». Il credito bancario, riferiscono le stesse fonti, è aumentato a ritmo elevato, superiore a quello dell'attività economica. La crescita, secondo le banche italiane e Bankitalia, è stata alimentata dalla componente a medio e lungo termine, mentre i prestiti a breve non registrano ancora segni di vivacità. L'attuale ritmo di espansione dei finanziamenti alle imprese di dimensioni minori - affermano - è superiore alla media. Nessun allarme dalla solvibilità dei crediti: nella prima parte dell'anno la percentuale dei prestiti iscritti a sofferenza è rimasta stabile sui valori contenuti registrati nel 2002 mentre i conti economici delle banche nel primo semestre dell'anno hanno fatto registrare un lieve miglioramento dovuto alla crescita dei proventi netti della negoziazione di valori mobiliari; gli accantonamenti connessi con i rischi su crediti sono lievemente diminuiti rispetto al livello del 2002».