UNA SCIA di polemiche accompagna la fiducia votata dalla Camera sul maxi-decreto collegato alla finanziaria.
La replica è affidata al ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. Spiega che la doppia fiducia sul decretone - prima al Senato, ieri alla Camera - ha l'unico obiettivo di accelerare l'iter del provvedimento. Poi attacca il centro-sinistra: «Il suo atteggiamento è incomprensibile» dice citando i precedenti registrati durante i governi Prodi e D'Alema. La Casa delle Libertà vota compatta in attesa del vertice notturno convocato per ricucire gli strappi più recenti. Il testo approvato dalla Camera con 329 voti favorevoli e sei astensioni vale 13,6 miliardi di euro sui 16 che costituiscono la cifra complessiva della manovra 2004. Sono molte le novità contenute nel decreto ora diventato legge. Si parte dal condono edilizio. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2004: potranno essere sanati fino a 750 metri cubi per unità abitativa e 3.000 metri cubi per gli edifici completamente abusivi (sono escluse le aree vincolate e protette). Per autonomi, professionisti e imprese è in arrivo il concordato preventivo la cui scadenza è prolungata al 16 marzo 2004. Via libera anche alla vendita dei beni culturali con il principio del silenzio-assenso. Se entro 120 giorni le sovraintendenze non daranno il loro parere, la cessione diventerà operativa. Semaforo verde anche alla cartolarizzazione di 4.500 alloggi proprietà della Difesa e dei monopoli di Stato. Tra le misure sociali c'è il bonus di 1.000 euro dal secondo figlio in poi a partire dal 1 dicembre 2003 al 31 dicembre 2004. Inoltre sarà possibile realizzare asili nido condominiali con procedure semplificate. E infine arriva la tessera sanitaria che servirà a tenere sotto controllo la spesa per farmaci e assistenza. Nel capitolo conti dello Stato rientra invece la privatizzazione della Cassa Depositi e Prestiti che finanzia le opere pubbliche di Comuni e Regioni. Critiche dal sindaco di Roma, Walter Veltroni secondo cui la Finanziaria ha colpito con tagli soprattutto Roma. Secondo l'analisi dell'Anci, che ha messo a confronto le dotazioni dei Comuni nel 2003 con quelle previste dalla Finanziaria, il taglio ai trasferimenti ammonterebbe a oltre 92 milioni di euro con una differenza negativa nel 2004 di quasi il 10% rispetto al 2003. Dal confronto risulta che Roma subirà un taglio di 92.667.676 euro (-9,95%), mentre Milano, ad esempio, avrà 16.194.979 euro in meno (-3,59%)