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I Nobel: le pensioni zavorrano la ripresa

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Parola dei 3 Premi Nobel per l'Economia - James Heckman (2000), Robert Mundell (1999) e Michael Spence (2001) - intervenuti ai Colloquia organizzati da Telecom Italia sui grandi temi dell'economia. In video conferenza sono anche intervenuti Paul Samuelson (1970) , Robert Solow (1987), ricordando il Premio Nobel 1985 Franco Modigliani recentemente scomparso, e John Nash (1994). James Heckman in particolare punta sui problemi dell'Italia, «che ha città in apparenza ricche come Milano e Venezia ma poi è nelle retrovie della competitività internazionale». La produttività che non cresce, un costo del lavoro sempre più alto, una competitività che decresce e altri problemi sociali, tra cui quello pensionistico in testa, sono, secondo l'economista, i punti dolenti dell'economia. Così, «mentre negli Usa la crescita sta procedendo sostenuta, come dimostrano i dati del Pil degli ultimi trimestri, e anche l'Europa è molto più vitale, l'Italia è caratterizzata da un Pil piatto». Secondo il Premio Nobel 2000, non è inoltre «sufficiente la riforma pensioni che l'Italia sta predisponendo, pesano troppo i compromessi politici». Robert Mundell afferma che «va alzata l'età pensionabile, magari portandola a 70 anni come negli Usa». Per quanto riguarda lo scenario ripresa, «la situazione economica appare molto favorevole negli Usa - osserva Mundell - come si è visto dal Pil del terzo trimestre. Non so se riuscirà a mantenere lo stesso tasso del 7,2% nel quarto, ma mi attendo comunque un buon risultato».

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