Capitalia, i conti migliorano la Borsa brinda
Sì a una holding di «orgoglio nazionale» che raggruppi tutte le compagnie italiane e costituisca lo zoccolo forte di un sistema industriale strategico da salvaguardare. Anche attraverso investitori istituzionali, con l'apporto del governo sotto forma di progetto strategico. È la proposta che arriva dalle nove sigle sindacali del trasporto aereo le quali, all'indomani del varo da parte del consiglio dei ministri del decreto a favore di Alitalia ai privati, annunciano la data delle prossime 4 ore di sciopero: il 28 novembre, dalle 12 alle 16, incroceranno le braccia i dipendenti di Alitalia. Il piano industriale è «irricevibile» e deve essere modificato, affermano i sindacati. «Non ci basta la convocazione di martedì del viceministro Mario Tassone, la partita in gioco riguarda tutto il settore e ha una posta molto alta» sottolinea Guido Moretti segretario nazionale Uiltrasporti. Intanto il ministro del Welfare Maroni afferma che saranno chieste garanzie all'Alitalia sul piano industriale. «Il rischio -ha avvertito- è che si proceda alla privatizzazione di una società che vuole solo ridurre i costi, tagliando personale, investimenti e rotte. Questo non significa rilanciare la società, ma destinarla al fallimento». L'amministratore delegato Francesco Mengozzi ha detto che il pronlema non sono tanto gli esuberi quanto la produttività della compagnia. «Se in Alitalia vendiamo a 92 ciò che ci costa 100 è evidente che la compagnia deve assolutamente far calare i costi unitari».