BUONA trimestrale per Capitalia: nel terzo trimestre l'utile netto è stato di 52 milioni di euro e in ...
Non solo: durante il cda è stato approvato l'acquisto per 145 milioni di euro di Cofiri, l'ex istituto finanziario dell'Iri diventato privato nel 2001. Il miglioramento di conti dell'istituto romano permetterà, dice l'amminsitratore delegato Matteo Arpe, "di distribuire un dividendo per il 2003 agli azionisti". Riguardo invece all'investimento di 900 milioni di euro in Generali, il cda non ha preso nessuna decisione. Dopo l'annuncio, sia del bilancio che dell'acquisto di Cofiri, il titolo della banca romana è volato a Piazza Affari. Dunque, il 2003 per Capitalia si conferma l'anno della crescita: l'utile dei primi nove mesi dell'anno si confronta con una perdita di 281 milioni di euro nello stesso periodo del 2002. Il «Tier 1», principale indicatore di solidità patrimoniale, ha raggiunto al 30 settembre il 6,7%, superiore al target di 6,5% fissato per il 2003. Ma, secondo Arpe, entro la fine del 2003, il "Tier 1" potrebbe salire al 6,8%. "All'inizio del 2002, l'indicatore era al 5,3% e per migliorarlo non è stato necessario un aumento di capitale". Gli effetti delle azioni previste dal Piano industriale 2003-2005 - si legge nella nota - "si sono pienamente manifestati nel terzo trimestre dell'anno portando a risultati complessivi, per i primi nove mesi, in forte miglioramento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente". Quanto al terzo trimestre in particolare, l'andamento "è in linea con la dinamica registrata nella prima parte dell'esercizio, caratterizzata da un'apprezzabile crescita dei ricavi e da una significativa riduzione dei costi operativi e delle rettifiche". Le attività Cofiri saranno ristrutturate, integrando i settori del leasing/factoring e del corporate lending all'interno del gruppo Capitalia e cedendo le attività Cofiri considerate non strategiche. E' anche prevista "la fusione di Cofiri spa con una società del gruppo Capitalia". L' operazione - si legge nel comunicato - permette a Capitalia di acquistare il 100% di Cofiri con uno sconto del 37% sul patrimonio netto contabile atteso di Cofiri al 31 dicembre 2003". L'ipotesi di acquisizione prevede che il gruppo Tosinvest (famiglia Angelucci) e Fineldo spa (che fa capo a Vittorio Merloni), attuali azionisti di Cofiri ciascuno con il 40%, acquistino ciascuno il 3% di Mcc per 44 milioni di euro. Dopo l'acquisizione di Cofiri resta confermato l'obiettivo di quotare in borsa Mediocredito centrale fra fine 2004 e inizio 2005. Ma questo non farà perdere a Capitalia il controllo di Mcc.