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IL GOVERNO mette il suo primo sì al decreto su Alitalia privata e la partita, dopo infiniti rinvii, si sblocca.

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Il decreto ora dovrà percorrere il passaggio parlamentare alle commissioni prima di tornare, per l'emanazione, al Consiglio dei ministri. Ma intanto, il primo fondamentale, giro di boa, spiega il presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi, è «propedeutico alla privatizzazione e preliminare alla famosa ipotesi di integrazione societaria con gli altri vettori». Inoltre, ha aggiunto, l'ipotesi di una messa sul mercato delle azioni Alitalia «è tutt'altro che definita». La quota maggiore del pacchetto azionario liberato dal Tesoro è «finalizzata a uno scambio azionario per arrivare al consolidamento dell'alleanza Air France-Klm». C'è la consapevolezza che occorre fare in fretta, la compagnia si appresta a chiudere l'esercizio 2003 con una previsione di perdite di circa 410 milioni di euro e lo stesso amministratore delegato Francesco Mengozzi ha prospettato una sopravvivenza di non più 18 mesi senza una adeguata riduzione dei costi. L'accordo tra Air France e Klm si chiuderà non prima di aprile-maggio prossimi e il governo vuole arrivare a quella data in una posizione più forte per il negoziato. «Il Dpcm, una volta approvato - è stato il commento di Mengozzi - consentirà ad Alitalia di giocare in grande le opportunità che il sistema delle alleanze in cui è entrata, le offre». Il ministro Maroni ha commentato: non siamo contrari alla privatizzazione ma preoccupati. Cercheremo di avere garanzie che il piano si attui veramente e cioè che Malpensa diventi veramente un hub in cui Alitalia crede e investe». La mossa del Consiglio dei ministri è piaciuta alla Borsa: il titolo è balzato a +7,70%, a 0,28 euro, con scambi per 77,8 milioni di pezzi, quasi quattro volte la media giornaliera dell' ultimo mese. Lo schema di decreto prevede che l'alienazione potrà essere effettuata anche in più fasi, sia mediante offerta pubblica di vendita o attraverso trattativa diretta. E la vendita potrà eventualmente comprendere anche le obbligazioni convertibili di Alitalia detenute dall'azionista. La trattativa diretta «potrà realizzarsi anche mediante adesione a offerte pubbliche di acquisto o di scambio ovvero mediante operazioni di scambio di titoli». Vi è contemplata anche l'ipotesi di una golden share, la possibilità del ministero di inserire poteri speciali nello statuto, se gli altri paesi faranno altrettanto.

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