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PRIMA uno scivolone fino a -6,12% poi una debole ripresa e la chiusura a -5,23% e infine un balzo in ...

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A determinare quel balzo la notizia, diffusa nel pomeriggio, che il gruppo alimentare smobiliterà nell'arco di due settimane il proprio investimento nel fondo caymano Epicurum. Valore complessivo dell'operazione 600 milioni di dollari. A Piazza Affari dunque il titolo è rimasto sotto pressione per tutto il giorno. A pesare sul titolo i dubbi dei revisori sui dati della semestrale e su quel fondo nelle Cayman in cui ha investito il gruppo Tanzi. Ieri inoltre Hugues de la Presle l'analista di Standard & Poor's, a margine della decisione di mettere sotto osservazione il debito Parmalat per un possibile declassamento, aveva calcato la mano sulla vicenda dicendo che «non è consueto" apprendere certe notizie dalla stampa. Mentre il titolo oscillava in Borsa, Gian Paolo Zini, dello studio Zini & Associates, ha chiarito alcuni particolari del fondo Epicurum. In particolare Zini ha precisato che sono «assolutamente infondate" le voci d un conflitto di interessi tra il suo ruolo di avocato del gruppo Parmalat e quello di (ex) consulente del fondo Epicurum. «Il fondo Epicurum non è in alcun modo collegabile alla famiglia Tanzi - ha detto il legale - Dopo quanto successo ho chiuso ogni rapporto con il fondo". Ciò che preme a Zini è dimostrare di non essere mai stato esser mai stato «promotore" di Epicurum, e precisare che i propri legami con Parmalat e la famiglia Tanzi «sono di tipo professionale e non si svolgono ìnel tempo libero" come ha scritto qualcuno". E ancora: «Avevo assistito la Parmalat per l'investimento in Epicurum alla fine del 2002 - ha detto l'avvocato - valutando l'operazione da un punto di vista strettamente legale e considerando ad esempio lo statuto e il prospetto del fondo, la normativa di riferimento e il contratto di sottoscrizione, che in realtà è risultato poi di tipo standard". «Alla fine di tutto ciò i rappresentanti di Epicurum mi hanno chiesto di svolgere un ruolo di consulenza su base non esclusiva per il fondo, in Italia e negli Usa, come un consulente tra i molti altri - ha continuato Zini - sin da allora avevo messo in chiaro che nell'ipotesi in cui vi fosse stato un conflitto di interessi avrei dato la precedenza alla Parmalat".

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