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Balza l'utile netto (+27,1%) nei primi nove mesi Slitta la presenza in Iraq

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009milioni di euro mentre l'utile netto è salito del 27,1% a 4.045 milioni, insieme a un aumento della produzione. L'amministratore delegato Vittorio Mincato ammette, però, che «gli analisti si aspettavano di più", perché non avevano preso in considerazione l'effetto del settore petrolchimico, che «sta attraversando la crisi più lunga mai avuta" e per adesso non sarà ceduto: «un conto è vendere un altro è svendere". Il cane a sei zampe conta di ridurre la partecipazione nell'azienda di distribuzione Snam Rete Gas e scendere ìal 20% entro quattro anni", anche se, grazie alla quotazione in Borsa della società, «il compito è meno stringente" rispetto all'Enel, «che ha fissato la data per la riduzione in Terna per il 2004". L'Agenzia Giornalistica Italia, invece «non è in vendita", ha chiarito Mincato, smentendo le voci di una possibile cessione. L'incremento dell'utile netto, spiega una nota, è dovuto alla ìpositiva performance operativa (+580 milioni di euro) connessa all'incremento dei prezzi e dei margini dei principali prodotti". Effetti attenuati, però, dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro. Bene, inoltre, la crescita della produzione nazionale venduta di idrocarburi e dei volumi di commercializzazione di gas naturale, unitamente al contenimento dei costi.Nei primi 9 mesi del 2003 la produzione giornaliera è stata di 1.537 mila barili di petrolio, con un incremento di 84.00 parti al 5,8%, grazie all'acquisto della norvegese Fortum Petroleum, gli avvii di giacimenti in Australia, Algeria, Pakistan, Iran e Nigeria, alla crescita produttiva registrata in Nigeria e Kazakhstan. La quota di produzione estera sul totale raggiunge il 980% (78% nel 2002).Sul fronte della riduzione dei costi, le azioni di razionalizzazione e miglioramento dell'efficienza - spiega la società - hanno consentito risparmi a cambi costanti per 379 milioni di euro. E mentre l'utile operativo ammonta a 7.009 milioni (+580 milioni), i ricavi dalla gestione caratteristica conseguiti nei primi 9 mesi 37.853 sono aumentati di 3.154 milioni pari al 9,1%.L'indebitamento finanziario netto è salito a 13.044 milioni di euro, in aumento di 1.903 milioni rispetto al 31 dicembre, ma derivante da "un rilevante fabbisogno connesso agli investimenti tecnici e in partecipazioni (10.218 milioni), al pagamento di dividendo (3.009 milioni di cui 2.833 da parte di Eni spa), e all'acquisto di azioni proprie per 307 milioni, fabbisogno in larga parte coperto dal flusso di cassa generato dalla gestione".

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