Parmalat, giallo sulla salute del bilancio
Il titolo crolla in Borsa fino a -15%. La società: non è un caso Cirio. I bond rimborsati con liquidità
E ieri sera, l'agenzia di rating standard&poor's ha posto sotto creditwatch negativo tutti i rating assegnati ai titoli della società, incluso il giudizio BBB-/A-3 che riguarda il rating corporate. Una decisione determinata proprio dai dubbi sorti in giornata. Le attenzioni degli investitori, infatti, si sono concentrate sulla situazione patrimoniale del gruppo guidato da Calisto Tanzi all'indomani delle risposte fornite alla Consob sul rimborso dei prestiti da onorare entro il 31 dicembre 2004. Ieri la società da poco sbarcata nel Mib30 aveva detto che sarebbe ricorsa a una liquidità per 190 milioni di euro. A rinnovare il nervosismo del mercato sono stati, in particolare, i dubbi sollevati dalla relazione sulla semestrale effettuata dai revisori della Deloitte & Touche e relativi soprattutto all'investimento nel fondo delle Isole Cayman Epicurum. Deloitte, nel corso della giornata di ieri, ha puntato infatti i riflettori sull'investimento nel fondo comune estero da 477,7 milioni di euro (al 30 giugno) e denunciando una mancanza di informazioni dettagliate e complete sulla situazione del fondo a fine giugno. Dubbi fugati dalla stessa Parmalat Finanziaria che ha ribadito, in una nota, "la grande solidità della struttura economica e finanziaria del gruppo e l'assoluta veridicità e completezza della posizione e della comunicazione finanziaria". Anche riguardo alle quote nel fondo di investimento Epicurum, il gruppo di Tanzi precisa: "Le quote sono contabilizzate per 496,5 milioni valutando le stesse per un importo pari al valore di sottoscrizione in conformità al criterio di valutazione riconducibile al costo di acquisto". Parmalat ha cercato di tranquillizzare gli investitori anche sul ricorso alla liquidità: "Qui non siamo di fronte a un altro caso Cirio. La decisione di rimborsare i bond con la liquidità riguarda una precisa strategia finanziaria". Tanzi ha così puntato il dito sulle voci di "dissesto" che ha provocato una speculazione sui titoli Parmalat.