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Morchio: conti sotto controllo La ricapitalizzazione solo quando sarà necessaria

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E Giuseppe Morchio, amministratore delegato del gruppo, pur mostrando prudenza, non può fare a meno di interpretare i segnali positivi come un «cambiamento del trend reddituale del gruppo". Quella di Morchio, ieri, è stata un sostanziale dichiarazione di piena fiducia nelle possibilità di ripresa del colosso torinese. Al Lingotto, peraltro, entro lunedì prossimo, si insedierà Herbert Demel, considerato un vero e proprio guru del settore, e strappato alla Ford dopo una lunghissima trattativa. In lui, inutile dirlo, il Lingotto ripone parecchie speranze. Morchio però, sembra tracciare per il gruppo una strategia di ampio respiro: «Siamo all'inizio della risalita, siamo consapevoli che c'è molta strada da fare per tornare a creare valore e produrre ricchezza - spiega durante la cerimonia di inaugurazione ell'anno accademico della facoltà di Economia dell'Università di Torino - a in questo cammino non ci sentiamo soli. Perno fondamentale della strategia di rilancio Fiat resta Torino, e Mirafiori, dove «continueranno a vivere il cuore e il cervello dell'auto, con produzioni di qualità nei settori più innovativi che intendiamo occupare o presidiare". E proprio verso Torino Morchio intende ìattrarre talenti internazionali che sono stati capaci di successi riconosciuti e consolidati". D'altronde, l'amministratore delegato è sicuro del fatto suo dicendosi convinto che ìun Paese avanzato non può fare a meno della Fiat". "Oggi le grandi industrie del Paese sono poche. Tra queste - spiega Morchio - la Fiat resta il primo grande gruppo industriale, l'emblema dell'Italia che produce". E la nuova Fiat intende essere ìuna grande impresa europea con il cuore e il cervello in Italia". Certo, per far questo occorre prima chiudere le operazioni di risanamento economico. L'amministratore delegato però resta ottimista: «La situazione finanziaria del gruppo è sotto controllo, il piano di rilancio sta procedendo a ritmi sostenuti, i nuovi modelli incontrano i gusti del pubblico". E dalle ultime operazioni sarebbero giunti nelle casse del Lingotto almeno altri 10 liquidi. Servirà un aumento di capitale? L'Ad non si bilancia: «Lo faremo quando sarà tecnicamente necessario. Comunque - assicura - è noto che abbiamo le risorse per fare tutto".

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