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Gli italiani accusano con l'euro tasche vuote il 58% rimpiange la lira

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Sono queste per la maggioranza degli italiani, le conseguenze dell'introduzione dell'euro. Secondo un sondaggio condotto da Ricerca-Demoskopea, infatti, negli ultimi due anni quasi il 90% degli italiani si è sentito più povero, anche perchè con il passaggio all'euro i prezzi sarebbero raddoppiati. Per questo, oltre il 58% degli intervistati confessa che tornerebbe volentieri a fare i conti con la vecchia lira. Dallo studio condotto su un campione di 621 casi, risulta che soltanto l'11,6% si sente uguale a quando c'era la lira. La netta maggioranza si riconosce più poverà soprattutto al Sud. Il 71% del campione ammette quindi di aver dovuto fare delle rinunce concretè prestando attenzione a spendere meno. Si spende con maggiore parsimonia soprattutto per l'abbigliamento (acquistato dall'80,2% solo se necessario) e per la spesa alimentare (che il 78,4% dichiara di fare andando alla ricerca di sconti e promozioni). Seguono le vacanze (più brevi, meno frequenti o rinviate per il 53,8%), l'acquisto di beni durevoli per la casa (rimandato dal 53,1%), lo svago (il 50,1% spende meno per spettacoli, concerti e discoteche), l'acquisto di sigarette e giornali (ridotto dal 46,9% degli intervistati) e le spese per lo sport (ridotte dal 32,7%). Unanimità quasi assoluta riguardo al potere di acquisto del denaro che, per il 94% degli intervistati, con l'euro è diminuito rispetto alla lira. Il 90,8% condivide inoltre l'opinione diffusa secondo cui con il passaggio all'euro i prezzi sarebbero raddoppiati. I calcoli in euro risultano ancora difficili per la maggioranza degli italiani visto che il 54,8% degli intervistati ammette di tradurre ancora i prezzi in lire quando fa acquisti. In particolare, tra coloro che ricorrono al calcolo in lire, registrano percentuali più alte le donne (59,5%), chi ha un'età compresa tra i 55 e i 70 anni (58,8%) e chi ha la licenza elementare (61,8%) o media (59,9%). A quasi due anni dall'introduzione della moneta unica europea, la maggioranza degli italiani si sente insomma più povera. Così, se potesse, il 58,3% degli intervistati tornerebbe alla vecchia moneta. A rimpiangere le lire sono soprattutto le donne (68,6%), chi abita al Sud e nelle Isole (66,4%), chi ha la licenza elementare (70,6%) o media (72,1%).

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