Lazio, più fondi dal Tesoro
A disposizione di ognuno di loro lo Stato mette infatti oltre 14 mila euro, il doppio dei poco più di 7 mila di cui possono invece disporre gli abitanti del Molise e della Campania. La differenza appare in modo evidente dai dati del rapporto Federalismo e politica per il territorio elaborato dal ministero dell'Economia. Tra il 1996 e il 2001 il 71,7% della spesa pubblica si è concentrata nel Centro-Nord, mentre al Sud è stato destinato il 28,3% del totale. Ogni cittadino ha quindi potuto usufruire, in media, di 9 mila euro nel Mezzogiorno e di oltre 13 mila al Centro-Nord. Nella classifica territoriale della spesa corrente del settore pubblico (in cui rientrano cioè le spese per il personale, per l'acquisto di beni, per le pensioni e altri trasferimenti) il Lazio spicca davanti a tutte regioni del Nord. La spesa pro capite supera infatti i 13 mila euro in Val d'Aosta e Liguria. In Lombardia è oltre i 12 mila euro, così come in Friuli Venezia Giulia. Le risorse meno consistenti raggiungono invece i cittadini che abitano in Sicilia (8 mila euro), Calabria, Basilicata e Puglia (tutte intorno ai 7.500 euro), Campania (7.200) e Molise (7.133). Praticamente tutte regioni meridionali. La media pro capite è quindi di 11.500 euro al Centro-Nord e di 7.760 euro al Sud. La maggior parte delle risorse, si legge nel rapporto, è destinata alla spesa per le pensioni, che nelle regioni del Centro e del Nord supera notevolmente quella del Sud. Ai 4.020 euro di cui gode, in media, ogni cittadino del Centro-Nord si contrappongono infatti i 2.863 euro pro capite delle regioni meridionali. La seconda voce della spesa è invece la sanità. Anche in questo caso al Nord e al Centro si spende di più (1.387 euro pro capite) rispetto al Sud (1.125 euro), anche se la differenza è più attenuata rispetto al capitolo previdenziale. Le carte si rimescolano invece se si tiene conto negli stessi anni '96-2001 della spesa in conto capitale (cioè di quella parte della spesa pubblica destinata agli investimenti e alla formazione di capitale). La classifica a livello geografico della spesa pro capite vede ai primi posti le regioni del Sud. Ma a pesare, rispetto al Nord, sono in questo caso soprattutto le risorse messe a disposizione tramite aiuti, sussidi e incentivi. La spesa in conto capitale è infatti distribuita in Italia per il 67,8% in investimenti per infrastrutture e per il 32,2% in trasferimenti per incentivi. Ma nel Sud gli investimenti scendono al 58,4%, contro il 41,6% dei trasferimenti (le percentuali sono al Nord rispettivamente del 73,6% e del 26,4%). Il rapporto è il primo stilato dal Tesoro prendendo in considerazione sia la spesa corrente che la spesa in conto capitale e rappresenta, secondo il viceministro dell'Economia, Gianfranco Miccichè, «un nuovo fondamentale strumento per attuare il federalismo fiscale, per capire quanto si spende e come si investe in ciascuna regione e per distribuire quindi premi e penalità a seconda del comportamento delle diverse amministrazioni locali».