Samuelson: «La locomotiva Usa si è rimessa in movimento»
Il premio Nobel per l'economia nel 1970 ha commentato in una intervista registrata negli Usa le prospettive a breve e medio termine dell'economia mondiale. "Penso che l'ultima parte del 2003 sarà certamente più solida della prima - ha esordito l'economista americano - d'altra parte già il secondo quadrimestre è stato migliore del primo. Per una serie di ragioni l'economia Usa, la locomotiva Usa, ha ricominciato ad avanzare e questo rappresenta un fattore positivo anche per l'economia mondiale nel suo complesso, Italia compresa. Perché il mercato americano continua a essere un mercato di successo per gli esportatori di tutto il mondo, e quando è in salute ne beneficiano tutti". Nessun dubbio al riguardo? Nessuno, anche per ragioni politiche. "Nel novembre 2004 - prosegue Samuelson - ci saranno le elezioni presidenziali negli Usa. Ai pochi pessimisti voglio ricordare questo appuntamento: credete veramente che la Casa Bianca si farà passivamente sfuggire la vittoria alle elezioni per non essere riuscita a smuovere mari e monti con le politiche fiscali per assicurare che la ripresa dell'economia continui nel 2004 e di conseguenza anche nel 2005? Il lungo termine sarà contraddistinto da una spettacolare evoluzione tecnologica. Non dimentichiamoci che la tecnologia americana ha continuato a crescere anche durante la recente recessione". Le prospettive sono dunque più che incoraggianti. D'altra parte va anche considerata l'opportunità Cina. Già, una opportunità e non un rischio. "La Cina è fondamentale - aggiunge Samuelson - essendo un mercato formato da oltre un miliardo di persone. La base di consumo è piuttosto bassa, ma la popolazione è istruita anche a livello secondario. Tra 10-15 anni la Cina sarà una grande potenza e potrebbe anche arrivare a eguagliare il Pil degli Usa. La Cina resta dunque importante per gli Usa, così come gli Usa lo sono per il resto dell'economia".