MILANO — Nessuno choc a Piazza Affari per l'arrivo a sorpresa della seconda tranche della privatizzazione dell'Enel.
Il ricollocamento sul mercato dei titoli da parte dell'acquirente Morgan Stanley ha messo invece il turbo agli scambi, con oltre 137 milioni di pezzi passati di mano, corrispondenti al 2,27% del capitale sociale. Si tratta di volumi eccezionali per la società guidata da Piero Gnudi e Paolo Scaroni, pari ad oltre otto volte la media giornaliera di scambi nell'ultimo mese (16,3 milioni di azioni), e nettamente superiori anche ai volumi della vigilia (17,8 milioni) A livello delle quotazioni, tuttavia, «l'impatto sul mercato è stato neutro vista la tempistica dell'operazione», ha commentato un operatore, sottolineando come il rischio della nuova tranche fosse quello di portare i titoli Enel sull' ottovolante. Sin dall'apertura di Borsa, infatti, era già stato comunicato il passaggio di mano di 400 milioni di titoli alla Morgan Stanley, e le azioni della società hanno visto quotazioni stabili per tutta la seduta, con lievi perdite in mattinata e il lieve progresso finale, dopo massimi a 5,46 euro segnati nel pomeriggio. Parte dell'attività di Morgan Stanley per collocare a propria volta i titoli sul mercato si è vista comunque sul circuito dei blocchi di Borsa, dove sono transitati 14,2 milioni di azioni della società elettrica in undici differenti pacchetti, tutti passati di mano a 5,42 euro. Altri 6,2 milioni di azioni sono passate invece di mano fuori mercato, in 21 differenti pacchetti transitati attorno ai 5,4 euro. Sin dall' avvio delle contrattazioni, poi, i trader sapevano già che la banca d'affari americana stava offrendo le azioni in un range compreso tra i 5,42 euro e i 5,44. Dal canto suo Morgan Stanley ha praticamente chiuso il ricollocamento dei titoli.