LE ALTRE DISMISSIONI
Dall'Alitalia alle Poste e alla Rai, riparte la corsa
L'andamento al ribasso dei mercati aveva suggerito infatti al governo di temporeggiare per evitare che le privatizzazioni si risolvessero in operazioni di svendita. Nel 2003 sono state due le dismissioni effettuate con un incasso di 2,2 miliardi di euro. Per l'Eti, ceduta a luglio scorso agli inglesi della Bat insieme a Confcommercio e a Franco Bernabè per 2,3 miliardi (cifra superiore alle attese) si attende il via libera dell'Antitrust. Tesauro ha ricevuto la pratica da Bruxelles lo scorso 23 ottobre. Ora ha 30 giorni di tempo per decidere se avviare l'istruttoria. In caso decidesse di farlo dovrebbe dare il verdetto entro il 7 gennaio. Il responso di Tesauro è fondamentale perchè da esso dipende la possibilità per il Tesoro di contabilizzare l'incasso nel 2003 anzichè nel 2004. Ma il piano di privatizzazioni non finisce qui. In alcuni casi si tratta di piccole operazioni come la cessione dello 01% che ancora il Tesoro detiene in Seat Pagine Gialle (avviata con una bozza di decreto dal Comitato per le privatizzazioni lo scorso aprile), del 71% della Fime in liquidazione e del 14% in Coopercredito. Poi ci sono le dismissioni maggiori per le quali si attende che la situazione borsistica migliori. Secondo un calcolo della Corte dei Conti il valore complessivo delle partecipazioni statali, esclusa l'Anas, è pari a 80 miliardi di euro. In pole position per la privatizzazione c'è l'Alitalia. Il governo è al lavoro per il decreto che deve far scendere il Tesoro sotto il 50%. Altro capitolo aperto quello dell'energia. Terna, la società che detiene la proprietà della rete elettrica dovrebbe andare sul mercato, secondo quanto ha affermato lo stesso amministratore delegato dell'Enel Paolo Scaroni, nella primavera del 2004. Da tempo le Poste sono sulla rampa di lancio per la quotazione in Borsa. Prima dell'estate, l'amministratore delegato Massimo Sarmi ha affermato che la società «guarda al mercato ogni giorno» e che il primo momento utile per lo sbarco a Piazza Affari potrebbe essere la metà del 2004. Per Fincantieri, la società cantieristica, si parla incessantemente di privatizzazione e l'operazione è legata alle voci su un accorpamento con le attività civili di Finmeccanica, per dare vita alla cosiddetta Finmeccanica 2. Lo scorso giugno l'amministratore delegato Giuseppe Bono ha affermato che «il problema della privatizzazione dipende dell' azionista. Per quanto ci riguarda lavoriamo per rafforzare l'azienda». Nella lista anche le Fs. Infine la Rai. La privatizzazione della tv pubblica è prevista dal Ddl Gasparri attualmente al vaglio del Parlamento. L.D.P.