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Clausole di ferro nel patto di Capitalia

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Impegno degli azionisti a non trasferire azioni nemmeno parzialmente

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Questi i tratti principali del patto che lega i soci dell'istituto romano, pubblicato ieri in estratto sui quotidiani. A margine di tale pubblicazione, il finanziere Roberto Colaninno ha annunciato che entrerà nel Cda di Capitalia dopo l'accordo raggiunto nell'ambito della firma del patto cui ha conferito una quota dell'1%. «Il rappresentante per quanto riguarda il nostro investimento sarò io» ha dichiarato Roberto Colaninno, parlando del suo ingresso in Cda dopo l'accordo raggiunto nell'ambito della firma del patto di sindacato di Capitalia. L'accordo impegna 13 azionisti stabili «a non trasferire, neppure parzialmente, le azioni apportate al patto», né ad aumentare la quota direttamente o indirettamente, salvo le ipotesi di trading azionario. L'assemblea del patto di sindacato, con voto unanime, può però autorizzare la vendita a titolo oneroso a un socio sindacato. Gli altri partecipanti al patto hanno diritto di prelazione pro-quota. Tre mesi prima della scadenza «le parti si riuniranno per discutere la proroga o la modifica del patto». Organi dell'accordo sono il presidente e l'assemblea. Quest'ultima dovrà riunirsi prima di ogni assemblea di Capitalia convocata per la nomina degli amministratori e dei sindaci, prima che il Cda di Capitalia sia chiamato a decidere su operazioni di aumento di capitale, di fusione o di scissione non infragruppo, di acquisizione o di dismissione di partecipazioni o aziende, tutte per valore superiore a 350 milioni di euro. In base al patto il Cda di Capitalia sarà composto di 19 membri, il presidente rimane Cesare Geronzi, che nominerà un amministratore delegato.

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