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RAPPORTO IAI

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Economia mondiale segnali di crescita +3,9% nel 2004

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Ma, sottolinea il Laboratorio Iai di Economia Politica Internazione nel VII Rapporto, la dinamica di espansione dovrebbe restare assai modesta anche perchè l'economia mondiale continua a dipendere in maniera fondamentale, per la sua crescita, dall'economia americana. Ed è proprio questo, sottolinea il vice presidente Iai, Paolo Guerrieri, «uno dei maggiori elementi di debolezza della ripresa in corso». Secondo le stime il pil dell'Ue dovrebbe attestarsi nel 2003 allo 0,6% e all'1,8% nel 2004. Negli Stati Uniti la crescita è stimata rispettivamente a +2,6% e a +3,6%. Il consolidarsi della ripresa dovrebbe anche portare a superare gradualmente la grave crisi che aveva colpito negli ultimi anni gli scambi e gli investimenti diretti internazionali che torneranno a crescere nel 2004 (+3,5%) anche se a tassi molto inferiori a quelli della fine degli anni novanta. Le aree e i paesi emergenti, osserva l'Iai, registrano perfomance e dinamiche economiche estremamente differenziate. I paesi asiatici, sotto la spinta della Cina e dell'India, continueranno nel 2004 a sperimentare i più elevati tassi di sviluppo. Il pil dell'Asia dovrebbe raggiungere il 5,9% nel 2003 dopo il 5,1% registrato nel 2002 e attestarsi a 6,1% nel 2004. La crescita in Cina dovrebbe raggiungere 8% nel 2003 e 8,2% nel 2004. Asia ma non solo. Anche i paesi dell'Europa centro-orientale (pil +3,3% nel 2003 e +4,1% nel 2004), pur mostrando un rallentamento dei propri ritmi di crescita, realizzano buoni risultati soprattutto Polonia e Slovacchia.

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