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di LAURA DELLA PASQUA SLITTA di un anno la possibilità da parte della Fiat di vendere l'Auto.

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Inoltre è stato deciso che nessuna delle due aziende potrà avviare azioni legali fino al 15 dicembre 2004. Ma vediamo in dettaglio questo nuovo accordo. Le due aziende hanno convenuto che il nuovo periodo di esercizio del put va dal 24 gennaio 2005 al 24 luglio 2010 anzichè dal 24 gennaio 2004 al 24 luglio 2009. Questo vuol dire che si spostano i termini entro i quali la Fiat può costringere la GM ad acquistare l'Auto. Lo slittamento viene incontro alle esigenze di entrambe le società. Per la General Motors l'opzione put pesa come un macigno e incide fortemente sul suo rating. Qualora la Fiat decidesse di vendere l'Auto la casa americana sarebbe infatti costretta a farsi carico di un'azienda ancora in forte crisi. In base all'accordo sul put Torino avrebbe potuto esercitare questa possibilità a partire dal 24 gennaio prossimo. È vero che Umberto Agnelli ha detto a più riprese che la Fiat non intende in alcun modo liberarsi dell'Auto ma la vicinanza di questo termine ha messo in allarme la General Motors. Soprattutto perchè l'ipotesi di dover acquistare un'azienda ancora in crisi incide in modo determinante sul suo rating con tutte le conseguenze che questo comporta. Lo slittamento dei termini di un anno allontana questa ipotesi a quando l'Auto sarà in condizioni più floride. Ma il rinvio giova anche alla Fiat. La GM infatti aveva già contestato a Corso Marconi una serie di operazioni quali l'aumento di capitale e la vendita di alcune attività finanziarie di Fiat Auto dicendo che erano contro l'accordo tra le due società e che quindi c'erano tutte le condizioni per ritenere che l'opzione put non fosse più valida. Insomma la GM avrebbe potuto intraprendere delle azioni legali prima del prossimo 24 gennaio per far saltare l'obbligo di acquisto dell'Auto. Con questa intesa la Fiat si mette al riparo per un altro anno da eventuali contestazioni e mantiene la possibilità di vendere l'auto. Il che indubbiamente incide sul rating di Torino poichè rappresenta una sorta di ombrello per gli azionisti qualora dovesse aggravarsi la crisi. Il nuovo accordo non annulla il problema della vendita ma lo sposta in avanti. Le due società hanno infatti ribadito le reciproche posizioni. «General Motors - è stato detto - ha asserito che la vendita di alcune attività finanziarie di Fiat Auto e la ricapitalizzazione di Fiat Auto Holdings, poste in essere da Fiat, costituiscono violazioni del Master Agreement e danno diritto a General Motors di risolvere il Master Agreement e con esso l' opzione put. Fiat ritiene che le due operazioni siano assolutamente legittime e non violino il Master Agreement, nè altri diritti di General Motors. Fiat ritiene il put efficace ed esercitabile secondo quanto previsto dal Master Agreement». È stato poi confermato che le joint venture fra i due costruttori «stanno operando proficuamente e che entrambi vorrebbero estendere la loro cooperazione». L'amministratore delegato del gruppo Fiat Giuseppe Morchio ha sottolineato che in questo modo si «chiariscono i rapporti tra le due società». «Gm - aggiunge - ha infatti avanzato dubbi circa la esercitabilità della put option da parte di Fiat, mentre noi riteniamo l'opzione assolutamente valida». Morchio afferma poi che Torino avrà «un anno di tempo per ridefinire gli accordi con Gm». «Si aprirà infatti un tavolo negoziale per avviare un processo di revisione del Master Agreement (l'accordo sul put ndr)».

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