L'INPS ha dato l'avvio ad una nuova verifica reddituale.
I titolari di prestazioni legate al reddito hanno già ricevuto, o riceveranno presto, una lettera personalizzata, chiamata "Richiesta RED", con la quale dovranno recarsi presso uno dei soggetti convenzionati con l'Inps (CAF, consulenti tributari, ragionieri commercialisti, consulenti del lavoro, revisori dei conti, dottori commercialisti) per dichiarare gli eventuali redditi diversi dalle pensioni indicate nella lettera stessa. La dichiarazione deve essere presentata anche dai pensionati che non hanno altri redditi (in questo caso il reddito da dichiarare sarà uguale a zero). È importante ricordare che l'assistenza fornita, sia dai CAF sia dai professionisti convenzionati, è completamente gratuita. Con questa nuova operazione, l'Istituto di previdenza si pone l'obiettivo di aggiornare i propri archivi, che già contengono tutti i dati reddituali dal 1996 al 2001 (frutto delle analoghe operazioni precedenti) e i redditi acquisiti nel corso del 2003 per le pensioni di nuova liquidazione e per la ricostituzione di quelle già esistenti. Le motivazioni di tutta questa operazione - come pure di quelle precedenti - derivano, oltre che da precisi obblighi di legge, dal fatto che l'Inps ha bisogno di costituire una propria banca dati, in quanto non può avvalersi di quella dell'amministrazione finanziaria. Infatti, il pagamento delle pensioni - per legge - è collegato anche a redditi che non vanno dichiarati al fisco, come ad esempio quelli esenti da IRPEF oppure quelli soggetti a ritenuta alla fonte. I soggetti interessati L'operazione RED 2002 riguarda, come già detto, tutti coloro che beneficiano di una prestazione legata al reddito e quindi pensioni integrate al trattamento minimo, aumento ad un milione, assegno e pensione sociale, pensione ai superstiti e assegno di invalidità (per la quota incumulabile con i redditi da lavoro), assegno per il nucleo familiare, maggiorazioni sociali. Rientro nel novero delle verifiche anche il diritto all'importo aggiuntivo di 154,94 euro (300 mila lire) previsto dalla legge finanziaria 2001. Non riceveranno la lettera i pensionati che avevano già compiuto 70 anni al 1° gennaio 2002 e che per gli anni dal 1996 al 2001 hanno dichiarato di non possedere altri redditi oltre quelli delle pensioni presenti negli archivi dell'Inps, a meno che non percepiscano, almeno in parte, l'aumento ad un milione: in quest'ultimo caso la dichiarazione reddituale viene richiesta indipendentemente dall'età e dai dati reddituali memorizzati. I pensionati ultrasettantenni che, in passato hanno dichiarato di non possedere altri redditi, dovranno dichiarare di loro iniziativa eventuali modifiche della situazione reddituale. Come avviene la dichiarazione È bene ricordarlo, anche se i pensionati interessati ricorderanno senz'altro le modalità delle precedenti verifiche reddituali. Una volta ricevuta la lettera, il pensionato non deve far altro che recarsi presso un CAF o altro operatore prescelto, magari fissando un appuntamento per telefono, portandosi dietro la lettera (o la sola pagina con i codici a barre) e gli eventuali modelli reddituali (730, Unico, CUD ecc.). È possibile anche autocertificare i propri redditi, senza presentare alcuna documentazione. Per la comunicazione dei redditi sono previsti sessanta giorni di tempo, a partire dalla data di ricevimento della lettera. È consigliabile non superare la scadenza per evitare la sospensione della prestazione o della parte di essa legata al reddito. Una volta presentata la dichiarazione ai CAF o agli altri soggetti convenzionati, la palla, per così dire, passa a questi ultimi che, una volta acquisiti i dati reddituali rilevati in base alla documentazione fornita dal pensionato, o all'eventuale autocertificazione o dichiarazione di non possedere altri redditi, trasmettono la dichiarazioni reddituali all'Inps, esclusivamente per via telematica tramite la rete Internet. Una volta giunti all'Inps, i nuovi dati saranno sommati a quelli già risul