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Alitalia, stop della Lega alla privatizzazione

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La compagnia pronta a indicare una prima tranche di 2.000 esuberi. Ma potrebbero salire a 5.000

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Si spiega in questo modo l'ennesimo slittamento della presentazione del decreto di privatizzazione. L'uscita dello Stato dalla compagnia è una delle condizioni insieme al risanamento dei conti che Air France e Klm hanno posto per l'ingresso dell'Alitalia nell'alleanza. Un'alleanza che però non è ben vista dalla Lega che teme un ridimensionamento del ruolo di Malpensa. La compagnia di bandiera infatti entrerebbe in una posizione di assoluta debolezza rispetto al partner francese e olandese e dovrebbe accontentarsi di un ruolo marginale nell'accordo a tre. A farne le spese sarebbe soprattutto lo scalo di Malpensa e questo non va giù alla Lega. Ma è anche vero che più i tempi si allungano e più la posizione di Alitalia nel quadro di questa alleanza si compromette. Come pure si aggrava la sua posizione finanziaria. Tant'è che nell'ambito del governo si sta facendo strada la tesi che sarebbe meglio considerare chiuso il capitolo dell'alleanza con Air France e Klm e guardare ad altre compagnie come la Lufthansa. Comunque sia l'incertezza e la politica del rinvio non giocano a favore dell'Alitalia. Il consiglio d'amministrazione di giovedì prossimo potrebbe indicare la prima tranche di esuberi proprio per mettere alle strette il governo e indurlo a prendere posizione. L'entità degli esuberi sarebbero legati strettamente alla rapidità con cui l'Alitalia saprà stringere un'alleanza in grado di renderla competitiva sul mercato e quindi di risanare i conti. Giovedì prossimo il cda potrebbe indicare circa 2.000 eccedenze che però sarebbero destinate a salire fino a 5.000 in caso di peggioramento dei conti. A questo punto il governo dovrà decidere come far fronte agli esuberi in quanto il settore del trasporto aereo non ha gli ammortizzatori sociali. Se la situazione dovesse aggravarsi il piano industriale potrebbe trasformarsi in piano di crisi. Ed è quanto temono i sindacati che in questi giorni stanno avendo contatti serrati con i vertici della compagnia e hanno già minacciato di far ricorso ad un nuovo sciopero a difesa del posizionamento strategico dell'Alitalia. I sindacati poi suggeriscono di cominciare a guardare altrove. «Siamo certi che l'unica soluzione possibile sia l'alleanza con Air France e Klm e non possa essere esplorata altra soluzione con altre compagnie?» affermano le segretarie nazionali delle organizzazioni di settore. I sindacati temono infatti non solo che la strada delle alleanze venga percorsa senza garanzie sull'assetto industriale della compagnia italiana, ma che Alitalia si trovi ad «essere l'ancella che alimenta il traffico pregiato per gli alleati». «Non è dato sapere se il Governo sta lavorando per garantire queste condizioni. Certo è - scrivono i sindacati - che quando si arriva ultimi si corre il rischio di non sedersi a parità degli altri».

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