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Acea abbandona Atlanet Fiat prende tutte le quote

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La prima conseguenza sarà il trasferimento della sede della società di telecomunicazioni da Roma a Torino. L'acquisto di Atlanet, per cui si prevede un fatturato per il 2003 di circa 165 milioni di euro, aumenterà l'indebitamento a fine anno del Gruppo di circa 22 milioni di euro. Acea, Fiat e Telefonica, spiega una nota congiunta, hanno raggiunto un accordo per il riassetto azionario di Atlanet e della sua partecipazione in Ipse, la società che si era aggiudicata una delle licenze Umts. Il Gruppo torinese ha infatti rilevato da Acea e Telefonica le rispettive quote di partecipazione in Atlanet, pari complessivamente al 67%, risultandone così l'unico azionista. Contestualmente Atlanet ha ceduto ai tre soci, pro quota, la propria partecipazione in Ipse (12%), liberandosi dagli impegni finanziari derivanti dalla licenza della telefonia mobile di terza generazione. Con questa operazione, si legge nella nota, Telefonica attua «un ulteriore passo della propria strategia volta a divenire leader nei mercati telefonici di lingua spagnola e portoghese». Con il medesimo accordo il Gruppo Acea «riconferma la forte focalizzazione sui settori del core business - energia ed acqua - e dà attuazione al suo piano per l'uscita dalle telecomunicazioni». Le cariche sociali di Atlanet sono state quindi rinnovate con la nomina di Carlo Gatto, Presidente, e la conferma di Franco Gianolio quale Amministratore Delegato.

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