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Patto di sindacato, rush finale Irrisolto il nodo presidenza

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Non sarebbe invece stato definitivamente sciolto il nodo della presidenza dell'accordo. L'autorevole candidatura di Berardino Libonati tecnicamente presenterebbe infatti qualche problema. Resta da valutare infatti l'opportunità di un incarico di controllo sulla holding da parte di un manager controllatò (Libonati è presidente della Banca di Roma). Si starebbe quindi pensando, secondo quanto si apprende, alla possibilità di affidare la carica a Vittorio Ripa di Meana. Ma ogni soluzione resterebbe valida, compresa quella targata Geronzi. Molto probabilmente ad alcuni nuovi soci sarà assicurata una poltrona nel cda allargato (i nomi più gettonati per avere una rappresentanza nella stanza dei bottoni sono quelli di Colaninno e di Pirelli; certo l'ingresso di Jonella Ligresti). Abn Amro, ora primo azionista della banca romana potrebbe a sua volta ottenere un posto in più. Intanto dopo le ultime limature e in attesa delle decisioni finali, è ormai pressochè chiarita la schiera dei componenti del nuovo patto di Via Minghetti: Abn Amro, De Agostini con il 2%, Pirelli con una quota più o meno identica, Colaninno con l'1,5%, Regione Siciliana, Fondazione Manodori e Ligresti con poco più del 3% ciascuno anche se il gruppo assicurativo potrebbe ulteriormente ritoccare in alto la propria partecipazione. Certo l'ingresso del gruppo Colacem e della Lamaro dei fratelli Toti con quote intorno all'1% e dell'imprenditore Giampaolo Angelucci. Ancora da definire infine la presenza di Luca Ferrarini, indicata come la new entry reggiana nel patto capitolino.

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