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Bond Cirio, Fazio difende le banche

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Berlusconi: non c'è crisi tra il Governatore e Tremonti. «I giornalisti avvelenano il clima politico»

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E tira le orecchie alla stampa, e forse anche al ministro: bisogna pensarci bene prima di accusare il sistema bancario con «improprie generalizzazioni». Intanto Berlusconi interviene per smentire il forte dissenso fra il governatore e il ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Fra palazzo Koch e via XX settembre «non c'è alcuna crisi», dice Berlusconi che ne approfitta, lasciando i lavori del Consiglio europeo a Bruxelles, per fare una piccola tirata d'orecchie ai giornalisti invitandoli a non contribuire ad avvelenare il clima politico con articoli che amplificano «scaldaletti» e portano «zizzania». «Una volta tanto siate buoni» ha concluso. Bankitalia fa comunque sapere a Tremonti e a chi la critica di non aver nulla da rimproverarsi. La banca centrale lo scrive a chiare lettere nel documento sul mercato obbligazionario diffuso ieri. «I controlli sulle violazioni delle norme in materia di sollecitazioni del pubblico risparmio, nonché quelli del rispetto da parte degli intermediari delle regole di comportamento nelle operazioni in strumenti finanziari rientrano nelle competenze della Consob» dicono i responsabili dell'Istituto. Insomma il collocamento delle obbligazioni Cirio non era diverso da tanti altri collocamenti di prestiti obbligazionari, e le «condotte» da adottare simili a quelle della «maggior parte dei prestiti internazionali emessi da gruppi italiani nel corso degli ultimi anni». E la vigilanza? Anche su questo Bankitalia respinge ogni addebito. «Le ispezioni presso intermediari sono condotte direttamente dalla Consob ovvero, su richiesta della Consob stessa, dalla Banca d'Italia». E il comportamento delle banche è stato «in linea con il ruolo prevalente da esse svolto sul mercato obbligazionario, finalizzato a fornire i servizi necessari per favorire lo scambio di fondi tra emittenti e acquirenti». Sono comunque in corso «accertamenti e verifiche". Ispezioni «per chiarire le vicende» sono «in fase avanzata». Anche se, prima di muovere accuse, la stampa — e lo stesso ministro, anche se Tremonti non viene citato — dovrebbero conoscere meglio i fatti.

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