Passera elogia Morchio ma il sindacato vede nero
Diverso l'atteggiamento del sindacato, o meglio, della Fiom, che continua a vedere nero mentre Fim e Uilm sono un po' più ottimiste rispetto al recente passato». La Fiat non convince Torino: continua l'agonia di Mirafiori e appare infondata anche l'ipotesi che qui possa rimanere il cervello, cioé la progettazione delle auto. L'allarme e del sindacato dei meccanici della Cgil che alla vigilia dell'incontro con l'azienda per una verifica dell'andamento dei vari settori, chiede un'attenzione particolare per Mirafiori. «L'8 dicembre finirà lo stato di crisi Fiat, ma non si sa ancora - dice Claudio Stacchini, responsabile dell'Ufficio Sindacale Fiom - che cosa succederà a quei 1.400 lavoratori che ancora sono in cassa integrazione (550 delle carrozzerie, 270 degli Enti Centrali, 180 della Powertrain, 350 della Tnt, 60 del Comau), ai quali si aggiungono i 505 esuberi degli Enti Centrali previsti dal Piano Morchio». Il futuro delle produzioni, infatti, «resta incerto: Umberto Agnelli ha parlato di mille vetture al giorno da produrre a Mirafiori - osserva Stacchini - ma non è ancora certo che la Punto Restyling venga realizzata, oltre che a Melfi e a Termini Imerese, anche a Torino. In questa seconda ipotesi la produzione giornaliera scenderebbe a 645 vetture al giorno. Che cosa faranno i 1.910 lavoratori che ancora non sono stati ricollocati?».