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Alitalia, Berlusconi incoraggia la fusione

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Oggi il cda. Tassone: ci sono più di mille persone che hanno i requisiti per il prepensionamento

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Un ritardo che come ha detto il premier, non è dovuto a contrasti all'interno del governo, come invece il tam tam delle indiscrezioni aveva lasciato intendere, ma alla complessità dell'operazione. Secondo voci infatti la Lega e An avrebbero espresso perperplessità sul via libera alla cessione della maggioranza senza garanzie sui programmi del piano industriale e sul risanamento della compagnia. «Stiamo lavorando con gli uomini di Alitalia. Non posso dire nulla sui tempi del provvedimento» ha detto Berlusconi sottolineando che «non c'è nessun contrasto». Intanto è slittata la firma definitiva dell'accordo tra la Air France e la Klm prevista inizialmente per oggi. Un rinvio che gioca a favore dell'Alitalia. Se il decreto sulla privatizzazione sarà varato nel prossimo consiglio dei ministri, la compagnia di bandiera arriverebbe alla firma tra francesi e olandesi con le carte in regola per cominciare a trattare l'adesione. L'intervento di Berlusconi oltre a smentire dissapori all'interno della maggioranza dà una spallata al partito degli scettici sull'ingresso e rafforza la posizione di chi all'interno dell'Alitalia ha sempre sostenuto l'alleanza internazionale. Sulle modalità dell'alleanza ci sono diverse opzioni. Air France potrenne lancere un'offerta pubblica di scambio sui titoli Alitalia, oppure al momento si arriverebbe solo a un provvedimento di semplice autorizzazione allo Stato a scendere sotto il 50%. Il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano ha assicurato che «non ci saranno ritardi nell'alleanza». Ed è forte del messaggio di Berlusconi che oggi il vertice della compagnia affronterà il consiglio d'amministrazione in cui si tratterà solo di striscio la questione degli esuberi mentre si farà il punto sull'implementazione del piano industriale. Il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Tassone ieri ha ventilato l'ipotesi di circa mille prepensionamenti per evitare una soluzione traumatica agli esuberi, come la messa in mobilità. I prepensionamenti facevano parte del piano originario insieme ai contratti di solidarietà ma erano rimasti al palo. Ma questa formula delle uscite anticipate è tutta da verificare anche perchè potrebbe incorrere nello stop di Bruxelles e prefigurarsi come un aiuto di Stato. Il cda di oggi passerà al setaccio i settori dove si possono ridurre i costi. Non è escluso che si vada ad una soluzione sul tipo di quella delle Ferriovie. Ovvero cedere alcune divisioni, come quella dell'informatica. In questo caso la gestione della rete verrebbe data in outsourcing. Intanto oggi è previsto anche un incontro tra il presidente della Regione Lazio Storace con il ministro Lunardi insieme con il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. «Speriamo che si esca dall'ermetismo su Alitalia» ha detto Storace.

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