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«Il concordato preventivo è a rischio flop»

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Secondo la Cgia di Mestre il provvedimento va modificato altrimenti può fallire

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Il provvedimento prevede infatti che l'accettazione di un maggiore imponibile, rispetto al 2001, che dovrà essere, come minimo, superiore del 7% nel 2003 e del 10,75% nel 2004. Sulla base di alcune elaborazioni, la Cgia di Mestre sostiene che, affinchè il concordato preventivo non si trasformo in un flop, urge una modifica. «C'era una volta un Paese in cui lo scontrino, la fattura e la ricevuta fiscale non erano obbligatori - si legge nella nota dell'associazione artigiani -. Nessuno si prendeva la briga di compiere accertamenti sulle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti perché il «signor Fisco» credeva ai cittadini virtuosi sulla parola e la tassazione, anche per questo, era davvero favorevole con un'aliquota fiscale appena del 23% per la maggior parte delle persone fisiche. Sembra l'inizio di una nuova favola contemporanea, mentre sono le premesse reali fatte dal governo Berlusconi a chi accetterà il concordato preventivo». Le imprese che non riusciranno a incrementare i ricavi nel 2003, spiega l'organizzazione, potranno adeguarsi e sarà anche possibile ottenere l'esenzione dalla tassazione eccedente il minimo nel caso in cui si verifichi tale ipotesi. E la stessa opportunità viene prevista per quello che riguarda l'utile. Nel 2004 invece il contribuente che non raggiunge i ricavi concordati ha una limitatissima possibilità di adeguarsi in sede di dichiarazione, mentre può liberamente adeguare l'utile al livello minimo. Inoltre il mancato raggiungimento dell'utile minimo senza adeguamento pone come conseguenza l'uscita dal concordato, mentre il mancato raggiungimento dei ricavi fa scattare una procedura di accertamento. La Cgia lancia quindi un appello affinchè venga prevista la possibilità di un adeguamento pieno dei ricavi 2004 a quelli concordati modificando quanto prima la norma. «Il concordato funziona solo se la singola impresa riesce a conseguire risultati economici futuri positivi - precisa Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione artigiana mestrina — dal momento che il provvedimento implica l'accettazione di un maggior imponibile rispetto al 2001 e sarà come minimo del 7% per il 2003 e del 10,75% per il 2004». «Nel 2003 - aggiunge Bortolussi - il mancato raggiungimento dell'obiettivo stabilito sarà sanabile in sede di dichiarazione dei redditi. Vale a dire che al contribuente verrà data la possibilità di adeguarsi e sarà anche possibile ottenere l'esenzione dalla tassazione eccedente il minimo nel caso in cui si verifichi tale ipotesi».

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