Mediobanca, Umberto Agnelli nel Cda
I grandi soci della banca d'affari, riuniti in un accordo parasociale che vincola il possesso delle quote azionarie, hanno inoltre rinnovato il mandato in scadenza di consiglieri a Ennio Doris e al finanziere francese Vincent Bollorè. La pace tra soci italiani e francesi si è dunque conclusa, dopo l'assalto a Generali e la controffensiva su Mediobanca della scorsa primavera. Ulteriore elemento di concordia è rappresentato dal nuovo comitato esecutivo, nominato sempre nella riunione di ieri. Ne sono membri Matteo Arpe (in rappresentanza di Capitalia), Vincent Bollorè (per i nuovi soci francesi), Carlo Buora (gruppo Pirelli-Telecom), Ennio Doris (Mediolanum) e Achille Maramotti (Max Mara). Le nuove nomine dovranno essere tutte ratificate nell'assemblea che si terrà come di consueto il 28 ottobre. Ovviamente tutto sarà confermato come nel copione scritto nelle ultime settimane. Una delle principali novità l'uscita dall'esecutivo dell'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, che aveva indicato da tempo la volontà di lasciare la carica. La riunione dei soci del patto di sindacato si era già profilata tranquilla dalla mattinata. Tutti i componenti del direttivo dell'accordo parasociale si sono riuniti in un pranzo di lavoro nella sede del salotto ovattato della finanza italiana, dove hanno discusso delle strategie dell'istituto e degli argomenti all'ordine del giorno della riunione successiva. Il clima disteso è stato confermato dalla riunione di tutti i rappresentanti del direttivo del patto di Mediobanca. Oltre a Bollorè erano presenti il presidente Piergaetano Marchetti, Luigi Lucchini, Giampiero Pesenti, Cesare Geronzi, Carlo Salvatori e Marco Tronchetti Provera. In piazzetta Cuccia era presente tutto il gotha dell'imprenditoria e della finanza italiana ed estera, cui si sono aggiunti nel pomeriggio Doris, il consigliere indipendente Tarak Ben Ammar e Axel Von Ruerdorffer rappresentante dell'azionista tedesco Commerzbank. Quale potrebbe essere il futuro degli accordi tra soci italiani e francesi di Mediobanca lo ha spiegato in un'intervista al quotidiano Il Sole24ore Fabrizio Palenzona, che ha lasciato da poche settimane il cda per far spazio ai rappresentanti d'oltralpe. Secondo il presidente della Fondazione Crt l'accordo siglato a Piazzetta Cuccia reggerà se tutti rispetteranno alcuni punti fondamentali. Tra questi, Palenzona ha indicato «la disponibilità delle banche» azioniste della banca d'affari, cioè Unicredit e Capitalia, «a compiere un passo indietro sia in Generali, sia in Mediobanca». Inoltre i grandi soci non dovranno accentuare i conflitti d'interesse.