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«Imprenditori, dovete sentirvi protagonisti»

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L'arringa di Anna Maria Artoni: «Tocca alla politica dare un progetto per il decollo della ripresa»

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Ma per far uscire l'Italia dal tunnel la politica deve tornare a essere la guida de Paese, fornendo una visione e un progetto di sviluppo. È un duro atto d'accusa quello che viene dal presidente dei giovani industriali di Confindustria Anna Maria Artoni nel tradizionale convegno di Capri sul "Nuovo Rinascimento". Davanti ad una affollata platea la Artoni critica il governo per aver varato una manovra di "galleggiamento" fatta di una tantum e con riforme "timide" ma soprattutto per aver abdicato al proprio ruolo di guida del Paese. Nel mirino ci sono soprattutto i condoni «che sono solo una droga contabile dalla quale si diventa dipendenti e con gravi controindicazioni». Inoltre le sanatorie «non hanno nemmeno il vantaggio di aiutare le casse dello Stato in prospettiva in quanto non estendono la base imponibile in futuro». A questo si aggiunge il fatto che «rischiano di indebolire il gettito fiscale negli anni successivi perchè creano l'aspettativa di altre sanatorie». Altra occasione mancata è quella sulle pensioni. È stato commesso un errore di fondo: «La riforma incide solo sulla previdenza non sull'intera spesa sociale» mentre il problema è lo «squilibrio interno tra previdenza e assistenza». La Artoni sostiene che la riforma è stata percepita come «una riforma che toglie e che non dà, come una punizione per i lavoratori che avrebbe la possibilità di andare in pensione e ora non possono» mentre l'obiettivo dovrebbe essere quello di «riscrivere un patto tra generazioni». La presidente degli under 40 indica poi la strada da seguire: ovvero estendere il metodo contributivo a tutti dal 2004 lasciando inalterato il calcolo della pensione già maturata sulla base del metodo retributivo. Questo avrebbe avuto il vantaggio di «dare regole uguali a tutti e di togliere pochissimo a chi sta per andare in pensione». La giovane presidente sferza il governo e dice che ora «tocca alla politica compiere scelte che diano speranza e futuro». Per dare il via al «nuovo Rinascimento economico ci deve essere un preciso impegno della politica sul fronte delle riforme»; la classe politica «deve fornire al Paese un progetto di sviluppo». La Artoni lancia un appello anche ai sindacati perché lo sviluppo «si costruisce insieme» ed è necessario «avere in comune almeno il metodo». Appello pure agli imprenditori che «devono tornare a sentirsi protagonisti». Infine la Artoni apre alla proposta di Fini sull'immigrazione che «potrebbe segnare una svolta nella politica di gestione dei flussi migratori». Sulle critiche alla riforma delle pensioni non si è fatta attendere la replica del governo. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha ribadito che a riforma «è coraggiosa ma ache realistica e un approccio diverso avrebbe provocato un maggiore scontro sociale». Il ministro della Attività Produttive Antonio Marzano ha puntato l'indice contro il sindacato che «si sta arrogando il ruolo di opposizione al governo e quindi non tutela l'interesse dei lavoratori». Il ministro Stanca ha annunciato che è allo studio l'ipotesi di un bonus fiscale per le famiglie con reddito sotto i 15.000 euro per acquistare un computer.

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