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Sacconi avverte: pronti a contromisure aggressive. La Guardia di Finanza colpirà le speculazioni

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Ore contate per i furbi. Allo studio un paniere di beni di prima necessità tenuto costantemente sotto controllo Prezzi, il governo userà la mano pesante

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Chi ha approfittato dell'introduzione dell'euro per aumentare i prezzi avrà vita difficile. Almeno è questa l'intenzione illustrata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta e dal ministro Marzano nell'incontro con le parti sociali, sindacati, associazioni dei consumatori, Confindustria e organizzazioni dei commercianti che ieri si sono riuniti per fare il punto sulle strategie da seguire per arginare l'aumento dei prezzi. Tutti sono d'accordo sul fatto che c'è «un'inflazione anomala» che ha origine dall'introduzione dell'euro ma sulla cura da seguire le posizioni sono diverse come pure l'attribuzione delle responsabilità. Gli interventi prospettati dal governo sono variegati. Si va dall'impiego della Guardia di Finanza pronta a passare al setaccio i mercati all'ingrosso, i negozi e i supermercati per pizzicare chi aumenta in modo ingiustificato il costo della merce azioni di repressione fiscale già previste con il decreto di accompagnamento della legge finanziaria, all'ancoraggio delle tariffe nazionali all'inflazione programmata. Le tariffe dei servizi pubblici locali sono cresciute del 4%, cioè ben oltre l'inflazione programmata. Ma non è tutto. Verrà istituito un Osservatorio del lavoro che dovrebbe definire un paniere di generi di prima necessità su cui svolgere un'azione calmierante. Ma il governo chiarisce: non sarà rivista l'inflazione programmata. Il sottosegretario al Welfare Sacconi spiega che l'inflazione programma per il 2004 è dello 0,2-0,3% superiore a quella attesa. «Il cuore del problema - dice Sacconi - è come tutelare i salari dall'aumento dei prezzi, ed è questo l'impegno che abbiamo assunto». Sulla responsabilità dei ricari si è scatenato il rimpallo delle accuse. Secondo il segretario della Cgil Guglielmo Epifani la colpa è del governo «che non ha la volontà di aggredire con la dovuta forza il problema». La conseguenza, attacca Epifani, è che le tasche delle famiglie italiane sono state depauperate di circa 200 euro nell'ultimo anno. Di qui la necessità sostenuta dai sindacati di rivedere l'inflazione programmata. Agneletti della Uil suggerisce più controlli e sanzioni. Ma i principali imputati sono i commercianti. Billè, presidente della Confcommercio dice basta con la caccia all'untore e respinge le accuse. Ma i consumatori non hanno dubbi: i commercianti non scarichino le responsabilità, è il monito del presidente del'Adusbef Elio Lannutti, che osserva anche come «da due anni facciamo proposte contro il carovita che rimangono lettera morta». La Russa propone una borsa borsa della spesa sociale, una misura che fissi dei tetti massimi per una serie di prodotti di prima necessità. Intanto continuano ad arrivare notizie di altri rincari. Uno studio della Marsh, la società di servizi assicurativi, rileva che tra il 2002 e il 2003 le polizze di responsabilità civile sono rincarate del 33%.

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